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Furbetti del cartellino, nei guai 23 infermieri e medici

di Redazione

Risultavano al lavoro, ma in realtà timbravano il badge e poi andavano a fare spesa o addirittura a vedere una recita di Natale. Ventitré tra infermieri, medici e ausiliari sono stati denunciati per falso e truffa ai danni della Asl di Viterbo. E un’infermiera è stata sospesa dal servizio.

Assenteismo all’ospedale di Viterbo, indagati infermieri e medici

Le Fiamme Gialle hanno concluso una vasta operazione, che ha visto coinvolti per ipotesi di assenteismo e truffa mediante false attestazioni, 23 infermieri, medici e ausiliari dell’ospedale Belcolle di Viterbo. In particolare a finire nei guai sono stati sei medici e 17 tra infermieri e ausiliari. Per beccare i dipendenti sul fatto, i militari hanno piazzato le telecamere in prossimità delle apparecchiature per la marcatura dei cartellini. L’Asl di Viterbo ha subito collaborato alle indagini, fornendo tutto l’aiuto necessario a scovare i furbetti del cartellino.

Ebbene alcuni dipendenti timbravano e poi si allontanavano dal posto di lavoro. Come una impiegata che dopo aver smarcato il cartellino è andata a una recita di Natale o un’altra sorpresa a fare spesa durante l’orario di lavoro. Altri ancora timbravano per i colleghi che invece di fatto se ne stavano a casa. Non solo: alcuni percepivano le indennità accessorie per le prestazioni domiciliari mai effettivamente realizzate. In particolare, 12 infermieri e medici avevano prodotto false attestazioni per prestazioni domiciliari “gonfiate” oppure effettuate in giorni di assenza dal lavoro. Il tutto per un ammontare di circa 1,3 milioni di euro.

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