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Alto Adige, stanziati 50 milioni per gli infermieri

di Redazione Roma

La Provincia di Bolzano stanzia 50 milioni di euro per i prossimi tre anni (20 milioni nel 2022, 30 nel biennio successivo) per il rinnovo del contratto di lavoro degli infermieri impiegati nelle case di risposo. Il governatore, Arno Kompatscher: Necessitiamo di condizioni di lavoro attraenti nell’assistenza e di valorizzare un’attività importante come quella infermieristica.

Stanziati 50 milioni di euro per infermieri nelle case di riposo

La Provincia di Bolzano stanzia 50 milioni di euro, per il prossimo triennio, per il rinnovo del contratto di lavoro degli infermieri impiegati all’interno delle case di riposo. Poche ore fa, infatti, la Giunta provinciale ha deciso la sua prima variazione all’attuale bilancio, con l’obiettivo di fornire fondi integrativi per le professioni di cura al di fuori del Servizio sanitario. Già la prossima settimana, la modifica passerà al vaglio della commissione legislativa competente del Consiglio provinciale. Spetterà dunque alla delegazione pubblica e ai sindacati concludere le trattative contrattuali nel più breve tempo possibile.

Con questa decisione teniamo fede alla promessa fatta durante la discussione sulla proposta di bilancio in autunno. Abbiamo avuto la contrattazione per il comparto sanità, ma la situazione è diversa per queste che sono strutture comunali, di fondazioni oppure di altri enti, ha affermato il presidente della Provincia di Bolzano, Arno Kompatscher, che ha presentato la delibera di concerto con l’assessora alle politiche sociali, Waltraud Deeg, e ai tre assessori alla formazione Philipp Achammer, Giuliano Vettorato e Daniel Alfreider. Pertanto, con la prima variazione al bilancio approvata dalla Giunta, saranno messi a disposizione per i prossimi tre anni – per le professioni di cura e di assistenza nelle residenze per anziani, nei servizi sociali, nelle comunità comprensoriali ed in servizi analoghi – complessivi 50 milioni di euro. Così distribuiti: 20 milioni di euro per il 2022 e 15 milioni sia per il 2023 sia per il 2024. La cifra maggiore prevista per il primo anno, ha illustrato ancora Kompatscher, occorrerà per riconoscere una premialità speciale considerato ciò che è avvenuto negli ultimi due anni. Il rimando, inevitabilmente, è al Premio Covid.

Quindi il presidente della Provincia di Bolzano conclude: Necessitiamo di condizioni di lavoro attraenti nell’assistenza e non si tratta esclusivamente di denaro. Vogliamo dare un messaggio importante, valorizzando questa attività così importante per l’intera società. Una probabile boccata d’ossigeno, dunque per gli operatori di strutture dove la situazione è particolarmente complicata – tra l’incremento delle ore di lavoro per coprire le assenze dei colleghi sospesi, assenti in quanto privi di Green pass oppure poiché hanno chiesto aspettativa – come ha espresso Liliana Di Fede, direttrice della Assb (Azienda servizi sociali di Bolzano): La situazione ancora regge grazie al lavoro incredibile del personale presente, che in molti casi garantisce ore di straordinario. Ciò nonostante, non mancano i dipendenti che si dimettono. La soluzione per fermare l’emorragia di posti di lavoro? Inutile girarci intorno: passa, soprattutto, per gli aumenti in busta paga. Così, pochi giorni fa, si è registrato il placet all’unanimità alla mozione bipartisan in Consiglio regionale della Lombardia, con la quale è stato chiesto alla Giunta di intervenire, presso la Conferenza Stato-Regioni, per tratteggiare un tangibile piano di assunzioni e adeguare gli stipendi del personale infermieristico e delle professioni sanitarie a quelli europei.

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