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Annalisa Silvestro blocchi Fabio Castellan: non è degno di rappresentare gli infermieri padovani per le sue dichiarazioni contro la professione

di Angelo

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PADOVA. Fabio Castellan, presidente del Collegio Ipasvi di Padova, favorevole alle “indicazioni” (o dovremmo dire alle “pressioni”) della Lega Nord e del presidente della Regione Veneto Luca Zaia rispetto alla scelta di “preferire” candidati Veneti al Concorso per Infermieri nella ULSS n.6 di Vicenza e nella ULSS n.15 Alta Padovana?

È quanto è emerso a chiare lettere dalle dichiarazioni rilasciate ai giornali veneti e non solo dal rappresentante degli Infermieri padovani che, facendo eco a quanto già in precedenza dichiarato da Zaia, insinua e propone disparità di trattamento tra veneti e resto dello Stivale, come se il Veneto fosse una nazione a parte dall’Italia.

 

Castellan, pur difendendo la formazione negli Atenei Meridionali, cade nel tranello dei leghisti e di fatto si allinea a loro in quella che è una campagna contro gli Infermieri del Sud, rei di salire al Nord semplicemente per cercare lavoro. Peccato che sia Zaia, sia Castellan, dimentichino il fatto che più del 75% degli Infermieri laureatisi in Veneto siano meridionali o di origini meridionali (basta prendere i dati forniti dalle Università controllate dallo stesso governatore leghista).

 

A nostro avviso è gravissima la presa di posizione dei due che in sedi separate hanno di fatto manifestato l’idea di un “super popolo veneto” che ha il diritto di rimanere nel proprio territorio, come se il resto degli Infermieri non avessero questo diritto, non sentissero la necessità di rimanere nel territorio dove sono nati e vissuti e dal quale sono stati strappati via per andare a studiare o a lavorare altrove, spesso arricchendo proprio il Veneto che prima sfrutta e poi ripudia? Non è creando fittizie super razze di Infermieri che si cambiano le cose e non è possibile che un presidente di Ipasvi, come è Castellan, utilizzi l’onda del malcontento per la mancanza di lavoro tra i colleghi veneti per crearsi un gruppo di sostenitori in vista del rinnovo dell’Assemblea di Collegio.

 

Per questo si chiede con urgenza alla presidentessa Annalista Silvestro di commissariare la sede IPASVI di Padova in attesa di chiarimenti dello stesso Castellan, che ai giornali ha dichiarato testualmente che “si potrebbe dare loro un punteggio maggiore (riferendosi agli Infermieri veneti - ndr), come fa l’università della città del Santo per i corsi post laurea, assegnando 5 punti ai propri laureati e 4 agli studenti formati in altri Atenei”. Una proposta di disparità che va contro il Profilo Professionale e contro il Codice Deontologico dell’Infermiere e che sa tanto di opportunismo politico e di razzismo.

 

A questo punto ci poniamo altre domande: dopo la presa di posizione del presidente della Regione Veneto e del presidente del Collegio Ipasvi di Padova come si fa a garantire la correttezza dei due concorsi? Cosa dovranno aspettarsi gli Infermieri del Sud al loro arrivo a Vicenza o Padova?

 

È chiaro che le "indicazioni" e le "interferenze" della Lega Nord ci sono state ed è chiaro che se si avviseranno “anomalie” si chiederà il pronto intervento delle forze dell'ordine e di magistratura e l’annullamento delle selezioni.

 

Castellan ha sprecato l'occasione di restarsene in silenzio.

 

Non esistono “Infermieri della Lega Nord” ma esistono solo “Infermieri Italiani”.

 

Invitiamo i colleghi del SUD a presentarsi ai due concorsi con il bavaglio alla bocca e con le mani legate, così il "riconoscimento" sarà più rapido da parte di "consulenti" leghisti in commissione.

 

Fatevi un’idea anche voi su quello che abbiamo scritto poco fa leggendo le dichiarazioni di Zaia e Castellan:

 

− Le dichiarazioni razziste di Luca Zaia: http://www.quotidianosanita.it/regioni-e-asl/articolo.php?articolo_id=23374

 

− La presa di posizione del presidente IPASVI-PD Fabio Castellan: http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/cronaca/2014/17-settembre-2014/7mila-due-posti-infermiere-230151163210.shtml

 

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