REDAZONE. Il Tgcom dice eresie sull'occupazione italiana ed ecco immediata la rettifica del Presidente dell'IPASVI di Bari Saverio Andreula. Nei giorni scorsi il noto giornale online di Mediaset, pubblicava una notizia su presunti dati ISTAT riguardo alla popolazione giovanile che si sarebbe stancata o abituata a non cercare lavoro. Nel campo infermieristico accade l'esatto contrario, quindi, afferma Andreula, "possiamo dire che il servizio del Tg berlusconiano non corrisponde alla realtà dell'attuale situazione italiana".
"Il Paese sta vivendo un momento di recessione particolarmente pesante e molti servizi, quelli sanitari in via prevalente, di particolare attenzione e rilevanza fino a poco tempo fa, soffrono importanti penalizzazioni con conseguenti possibili danni per i cittadini - aggiunge l'esponente dell'Ipasvi - le variabili da prendere in considerazione sono principalmente due: i bisogni della gente e la sostenibilità del sistema. A queste si aggiunge un ulteriore elemento che si riferisce una 'disoccupazione infermieristica' che ha raggiunto livelli insostenibili. Tanto deve rappresentare motivo di forte preoccupazione per lo Stato e per le Università, poiché spetta loro definire il fabbisogno formativo delle professioni sanitarie".
E non è tutto. Andreula continua affermando che è ormai "intollerabile, che a fronte di un’evidentissima disoccupazione infermieristica stimata in conformità a analisi comparte: Almalaurea/Istat/Collegi (alcuni) tra i 30.000 e i 50.000 giovani laureati in Infermieristica si pubblichino dati, informazioni totalmente prive di oggettivo risconto. La notizia riportata in riquadro, per il dato che si riferisce agli Infermieri e per le considerazioni giornalistiche è bugiardo e sviluppa evidenti e giustificate tensioni emotive tra i giovani disoccupati infermieri".
Il rappresentante degli infermieri pugliesi scrive anche al Governo Letta e al Direttore dell'Istat, ribadendo la necessità di non fuorviare la contingenza dei fatti e di iniziare a pensare al futuro di tanti giovani infermieri dello Stivale Italico che hanno affrontato sacrifici immani in un momento di crisi reale e che dopo tre anni di università o di lunga/breve carriera nel SSN (per chi il lavoro lo ha perduto) ha il sacrosanto diritto di invocare un lavoro stabile e duraturo.
Di seguito riportiamo l'intero testa della missiva, che potete scaricare in formato PDF.
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