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Andreula: "Documento della Regione Sicilia è sconvolgente"

di Chiara d'Angelo

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REDAZIONE.  La Regione Sicilia ha pubblicato sulla propria Gazzetta Ufficiale (Anno 67° - Numero 48) in data 25 ottobre c.a. un decreto dell’assessore alla Salute Lucia Borsellino relativo alla definizione di una “guida per il paziente che si ricovera in ospedale". Il Provvedimento, reso cogente e applicativo dalla pubblicazione, si occupa di precisare corrette “relazioni tra paziente e medico in ospedale”. Il merito del documento, nella parte in cui si cimenta nel descrivere l’Infermiere è “decisamente sconvolgente”, secondo il Presidente del collegio Ipasvi Bari, Saverio Andreula. 

Presidente, le sue prime impressioni sul provvedimento assessorile della Regione Sicilia: "ribadisco quanto già affermato in alcuni miei commenti sul web, è un provvedimento grottesco, una vera perla di cui avrei fatto volentieri a meno di sentire e commentare", continua Andreula, "l’Infermieristica italiana declina con sdegno l’invito dell’Assessore Borsellino rifiutando le sue preziose gioie. I ruoli e le competenze del medico e dell’infermiere nell’accoglienza dei cittadini sono ampiamente descritti in ogni dove. I valori che accompagnano le descrizioni funzionali sulla specifica circostanza che ha impegnato l’Assessore Borsellino, sono codificati ed esemplificati nei rispettivi codici deontologici delle professioni interessate".

 

Il provvedimento assessorile assegna compiti agli Infermieri in ordine alla degenza ospedaliera: "Si legge nel provvedimento in ordine alla Degenza ospedaliera che i compiti degli Infermieri sono due, l’uno e l’altro essenziali per la sua vita in Ospedale. Il primo compito consiste nell’eseguire procedure tecniche, di vario impegno, l'altra di accompagnare i pazienti in bagno, o eventualmente provvedere alla sua pulizia se come accade il numero di operatori socio- sanitari in servizio nel reparto è insufficiente".

 

Il grave problema secondo Andreula è l'ennesimo smacco normativo subito dalla categoria, "siamo di fronte ad una situazione di ignoranza totale sulle norme che regolano l’attività infermieristica e sul contesto normativo che definisce modelli organizzativi di riferimento delle prestazione sanitarie".

 

L’Assessore Borsellino riferisce di aver adottato il provvedimento, sulla base di un lavoro prodotto dal Comitato regionale di bioetica della regione siciliana composto da personalità del mondo accademico, da esperti di bioetica, rappresentanti di cittadini ma anche da rappresentante IPASVI"In effetti il provvedimento è stato interamente redatto dal Comitato regionale di Bioetica della regione Sicilia istituito nel 2011 dall’ex assessore Russo Massimo. Provo imbarazzo nel ritenere reale e possibile una condivisione del documento da parte dell’IPASVI. Sono certo che i Colleghi Presidenti dei Collegi IPASVI della Regione Sicilia non abbiano in alcun modo partecipato alla stesura del documento né abbiano in alcun modo espresso condivisione allo stesso. Nei giorni a venire sicuramente sarà fatta luce sulla genesi del provvedimento e sul posizionamento dei Collegi IPASVI ".

 

Bisogna capire se gli effetti del provvedimento assessorile possa produrre effetti dannosi sugli infermieri, con il rischio che sia preso come esempio da altre Regioni. Importante sarà capire come intendono muoversi l'Ipasvi e i sindacati. "E’ di tutta evidenza che il provvedimento è di pura rappresentanza istituzionale", riflette Andreula, "poiché non interviene, non potendo, nella modifica o nella interpretazione di leggi e norme che disciplinano ruoli e competenze di professionisti sanitari".

 

Conclude con un pensiero amaro, "E’, come detto in premessa, un pugno allo stomaco all’Infermieristica italiana incapace di radicare nell’imaginario collettivo, prima ancora che nei politici, nelle rappresentanze istituzionali, nel mondo accademico e addirittura tra la classe medica, la reale portata del suo essere professionale". 

Infermiere

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