PALERMO. Dopo il caso dell'infermiera che giorni fa ha subìto una violenta aggressione al pronto soccorso del Vittorio Emanuele di Catania, sempre al Vittorio ieri un medico volontario è stato picchiato e minacciato dai parenti di un degente. E anche a Palermo, a Villa Santa Sofia, i familiari di un uomo — che aveva accusato un malessere e a cui era stato assegnato il codice verde — hanno preso a pugni due infermieri.
Una escalation di violenze che non si riesce a bloccare. Dopo la denuncia e la richiesta di un incontro urgente avanzata al Prefetto di Catania e al sindaco Enzo Bianco, il Cni-Fsi Sicilia, Coordinamento Nazionale Infermieri aderente alla Federazione Sindacati Indipendenti, continua la sua battaglia a garanzia della sicurezza per il personale sanitario.
Presentata ieri mattina una nuova richiesta di intervento e incontro al Prefetto di Palermo e al sindaco Leoluca Orlando per discutere dell’emergenza sicurezza negli ospedali siciliani.
"I pronto soccorso — spiega Calogero Coniglio, segretario regionale del Cni-Fsi — sono sempre di più territorio di nessuno, sovraffollati e senza controlli; diventano un rischio sia per il personale medico sia per i pazienti. Questi ultimi infatti hanno tempi di attesa lunghissimi, oppure stazionano per ore su barelle inadatte, spesso vengono visitati in sale sovraffollate o nei corridoi, senza la minima possibilità di privacy. Familiari e pazienti esasperati se la prendono con infermieri e medici, non solo protestando, ma con vere e proprie aggressioni. Il personale è sempre più a rischio per una situazione di cui sono le prime vittime".
"Il nostro appello è rivolto anche ai rispettivi sindaci di Catania e Palermo — continua Coniglio — in base a quanto stabilito dagli artt. 3 e 14 del D.L.vo 229/99 che prevede una Conferenza dei Sindaci per la Sanità, le istituzioni locali concorrono alla definizione degli indirizzi e della programmazione delle attività sanitarie e sociosanitarie al fine di soddisfare le esigenze dei cittadini".
“Tali episodi — conclude Salvatore Ballacchino dirigente sindacale della FSI — sono il sintomo di una situazione non più tollerabile. Per questo pensiamo sia necessario e opportuno che anche i Sindaci si impegnino in un'azione di intervento immediato".
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