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Non c'è limite al peggio

di Redazione

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Gentile Direttore,

Non c’è più limite alla volgarità di alcuni soggetti. Credevamo di averle viste tutte, ma evidentemente al peggio non c’è mai fine.

Non crediamo che i colleghi del collegio di Carbonia-Iglesias approvino l’articolo pubblicato su nursetimes, da parte del loro presidente Lebiu.

Gli infermieri non sono questo. La povertà di contenuti dell’articolo lascia tutti basiti; migliaia di colleghi ogni giorno si spendono con determinazione, professionalità, competenza, orgogliosi di svolgere il loro lavoro a vantaggio di tutti coloro che hanno necessità di essere assistiti.

 

Questa rappresentazione oltraggiosa e diseducativa che vorrebbe far apparire gli infermieri come conflittuali, irosi e divisi al loro interno, di fatto, non fa altro che screditarli agli occhi delle istituzioni, dei cittadini, del collegio che li dovrebbe tutelare e dei loro stessi colleghi; questa realtà li svilisce e li riporta indietro di cinquant'anni.

 

C’è sicuramente del metodo in questa follia”, senza voler entrare nel merito della questione IPASVI-Nursind, crediamo che la pluralità di giudizio e la dialettica libera siano alla base di un contraddittorio serio e di un confronto aperto e ispirato al politically correct.

 

Riteniamo assolutamente legittimo, che una sigla sindacale o un’associazione o anche un semplice iscritto, possa chiedere trasparenza e limpidezza nella gestione di un’istituzione che rappresenta decine di migliaia di professionisti e che gestisce milioni di euro, anche attraverso metodi di coinvolgimento ad effetto, d’altro canto, la comunicazione oggi è la base del consenso e chi ha idee anche originali, sicuramente otterrà più consensi e followers.

 

Quello che invece riteniamo sconsiderato, inopportuno e decisamente una caduta di stile è la reazione del presidente di Carbonia-Iglesias che della questione ne ha fatto un fatto personale, arrogandosi il diritto di rappresentare le idee di tutti gli iscritti IPASVI e in particolare di quelli del collegio di cui è presidente, con immagini decisamente non in linea con il codice deontologico e l’etica professionale.

 

Questo non è accettabile e qualcuno del direttivo Nazionale dovrà prendere seri provvedimenti sul caso, onde evitare di far passare l’idea che NOI siamo così.

 

NO!! Noi non siamo così, siamo dei professionisti seri, motivati, che vogliono solo poter avere risposte su una gestione amministrativa, che ormai non dà più garanzie di serietà e di trasparenza.

 

Il presidente, nonché Senatrice Silvestro, dovrà dimostrare ora più che mai di che pasta è fatta e se veramente rappresenta la popolazione infermieristica del collegio che dirige.

 

Dovrebbe rimuovere seduta stante la delega di presidente a Lebiu e destituirlo al comitato centrale per gravi inadempienze.

 

È ora di dire BASTA!

 

La segreteria Nazionale AADI 

 

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