Il Governo deve prevedere un'adeguata copertura finanziaria per il nuovo Piano pandemico. Lo scrivono le Regioni in un documento inviato al ministero della Salute e firmato dal coordinatore della commissione Salute della conferenza delle Regioni Raffaele Donini, assessore alla salute dell'Emilia-Romagna.
Cosa prevede il nuovo Piano Pandemico 2024-2028
Lockdown misurato ossia a durata limitata, chiusura dei luoghi di lavoro e delle scuole, distanziamento fisico, restrizioni agli spostamenti, misure per ridurre l'affollamento nei trasporti, limitazione degli assembramenti, obbligo di mascherine per la popolazione generale e di dispositivi di protezione individuale per i lavoratori, vaccini considerati la misura più efficace per contrastare la diffusione del virus.
Sono le misure che, secondo la valutazione degli esperti, si confermano più appropriate da mettere in atto tempestivamente in caso di una nuova minaccia alla salute pubblica globale, contraddistinte da un rapporto rischio-beneficio significativamente favorevole.
È quanto prevede il nuovo Piano Pandemico del Ministero della Salute, con validità dal 2024 al 2028, sottoposto in questi giorni alla valutazione della Conferenza Stato-Regioni per la sua approvazione, alla luce della scadenza del precedente (24 gennaio).
Il documento aggiornato, che definisce ruoli e responsabilità delle istituzioni coinvolte nella preparazione e nella risposta ad un evento pandemico, descrive le misure da adottare e le politiche di gestione e monitoraggio della crisi sanitaria. Lo scopo è quello di non lasciarsi cogliere impreparati alla prossima emergenza globale che, secondo gli esperti internazionali, certamente ci sarà.
La prossima pandemia dopo il Covid è già là fuori - ha lanciato l'allarme l'Oms - non è questione di se, ma di quando arriverà
, ha ammonito l'epidemiologa Maria Van Kerkhove, direttore Epidemic & Pandemic Preparedness and Prevention dell'Organizzazione Mondiale della Sanità.
La nuova minaccia pandemica, ancora ignota, è per ora definita “malattia X”. La preparazione alla pandemia è pertanto una costante soprattutto se si considera che attualmente sono stati classificati come sorvegliati speciali dieci virus a Rna con potenziale epidemico e pandemico, in quanto hanno una maggiore possibilità di diffusione e patogenicità (Adenovirus, Coronavirus, Enterovirus, Henipavirus, Orthomyxovirus, Orthopoxvirus, Paramyxovirus, Respirovirus, Rhinovirus e Rubulavirus).
Il Ministero della Salute sottolinea che il piano è stato elaborato sulla base delle ultime indicazioni dell'Oms (“Preparadness and Resilience for emerging threats module 1: Planning for respiratory pathogen pandemic version 1.0”) e dell'ECDC, oltre che essersi ispirato alla recente e drammatica esperienza pandemica.
Realizzato in collaborazione con i maggiori esponenti degli istituti scientifici che si sono maggiormente distinti durante la pandemia di Covid-19, rappresenta un'evoluzione rispetto a quello precedente, perché è indirizzato alla prevenzione di una pandemia influenzale.
Contiene ogni misura che potrebbe rendersi necessaria per proteggere i cittadini e ne prevede una modulazione anche temporale in base all'andamento epidemiologico, all'efficacia e alle effettive necessità
, precisa il Ministero spiegando che potranno essere implementate altre misure come il potenziamento dei dipartimenti di Prevenzione, l'ampliamento della rete dei laboratori di Microbiologia e Virologia, il potenziamento della ricerca, lo sviluppo di un sistema strutturato di rilevazione ed analisi di allerte nazionali ed internazionali, la riorganizzazione ospedaliera con il potenziamento dei posti letto in terapia intensiva e semintensiva.
A seconda della severità di impatto della malattia in caso di patogeno respiratorio a trasmissione aerea e/o droplets, il piano indica 4 fasi emergenziali. La terza, considerata a gravità alta, e la quarta di gravità straordinaria, prevedono l'adozione di misure restrittive con limitazioni agli spostamenti e alla libertà individuali al fine di tutelare la salute della collettività.
Il documento specifica, tuttavia, che tali misure devono rimanere in vigore solamente lo stretto necessario ed essere proporzionate sia alla probabilità sia all'entità dell'evento, affinché i rischi e i danni che potrebbero derivare per i singoli individui siano contenuti ed inferiori al beneficio collettivo auspicato
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Alla luce dell'esperienza del Covid viene spiegato che l'isolamento di intere comunità o l'interruzione di attività sociali, come la scuola, che possono costituire un mezzo per limitare i contagi, sono tuttavia difficilmente sostenibili per lunghi periodi senza conseguenze sul benessere della popolazione e sulla sostenibilità economica
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