Gli adenovirus sono virus a DNA e ne sono stati individuati circa un centinaio, ma solo la metà risulta essere infettiva per l’uomo. Causano danni soprattutto a carico delle cellule muco-epiteliali delle vie respiratorie, della congiuntiva e della cornea e del tratto gastro-intestinale. Gli adenovirus sono responsabili di circa il 10% di tutte le infezioni a carico delle alte vie respiratorie, causando alcune fra le più frequenti malattie che si manifestano nei bambini quali raffreddore, tonsillite, faringite e polmonite.
Cosa sono gli adenovirus e come si trasmettono
Gli adenovirus sono virus altamente contagiosi e vengono trasmessi tramite contatto con le secrezioni di una persona infetta, soprattutto attraverso le mani e oggetti contaminati (es. asciugamani). Possono essere trasmessi anche per via aerea o via oro-fecale.
Il periodo di incubazione della malattia varia a seconda della caratteristica specifica del patogeno e varia da 3 a 10 giorni circa.
La sintomatologia con la quale si presentano questi virus a volte passa quasi inosservata, ma quando presenti, i sintomi si mostrano con una grande varietà di manifestazioni cliniche. Il sintomo più comune, soprattutto nei bambini, è la febbre oltre i 39° C che solitamente dura anche più di cinque giorni.
Come si curano le infezioni da adenovirus
Le manifestazioni degli adenovirus assomigliano moltissimo a quelle provocate da batteri, ma - al contrario di questi ultimi - i virus non rispondono alla terapia antibiotica e, ad oggi, non si dispone di un’efficace terapia antivirale specifica.
Si procede quindi alla terapia sintomatica (es. paracetamolo per abbassare la febbre) e di supporto.
In alcuni casi e durante la fase acuta della malattia, può essere utile eseguire test di laboratorio su campioni biologici (espettorato, sangue, feci) per cercare di individuare correttamente l’origine dell’infezione e verificare se si tratta realmente di adenovirus.
Solo per due tipologie di adenovirus (4 e 7) esiste un vaccino somministrato per via orale, ma è al momento disponibile solo per il personale militare. Lo possono ricevere le persone con un’età compresa tra 17 e 50 anni e non deve essere somministrato a donne in gravidanza o in allattamento.
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