Cop28, i temi della giornata sulla salute
Il 3 dicembre si è tenuta la prima giornata della Salute durante la Conferenza delle Nazioni Unite sul clima Cop28.
La giornata ha previsto la discussione di cinque tematiche essenziali e non procrastinabili dalla comunità internazionale. Dimostrare una base di prove e chiari percorsi di impatto tra cambiamento climatico e salute umana. Promuovere “argomenti sanitari a favore dell'azione per il clima” e i benefici collaterali della mitigazione per la salute.
Evidenziare esigenze, barriere e migliori pratiche per rafforzare la resilienza climatica dei sistemi sanitari. Identificare e ridimensionare le misure di adattamento per affrontare gli impatti dei cambiamenti climatici sulla salute umana, anche attraverso One Health. Agire nel nesso tra salute e sollievo, ripresa e pace.
È innegabile che i combustibili fossili siano dannosi per la salute dell'uomo e dell'ambiente e che il consumo incessante di combustibili fossili abbia provocato la destabilizzazione del clima , cambiandolo profondamente, causando danni umani irreversibili e mettendo a rischio la sopravvivenza di milioni di persone.
Risulta inoltre che gli impegni sinora presi per ridurre le emissioni non vengono trasformati in azioni nella misura necessaria per raggiungere gli obiettivi climatici e proteggere davvero la salute delle persone. 27 anni di negoziati internazionali sul clima non sono riusciti a produrre progressi significativi per proteggere l'umanità.
La conferenza Cop28 è pertanto un negoziato sulla sopravvivenza di milioni di persone. È quanto sostengono gli autori del rapporto 2023 di Lancet Countdown su salute e clima in un articolo pubblicato sulla rivista scientifica lo scorso 22 novembre nel quale sottolineano che ulteriori ritardi alla Cop28 nell'affrontare la riduzione delle emissioni costituiranno un atto di negligenza, non solo da parte dei decisori politici ma anche della comunità sanitaria internazionale che perderebbe di credibilità se fosse ostaggio degli stessi ostacoli politici che hanno ostacolato i negoziati sul clima.
Secondo gli autori, le autorità sanitarie dovrebbero guidare la richiesta dell'intervento di sanità pubblica più importante del nostro tempo, ossia l'eliminazione graduale dei combustibili fossili, anche per garantire che i rischi crescenti sulla salute umana non superino la capacità dei sistemi sanitari di rispondervi.
Essi considerano pertanto fondamentale e decisivo il ruolo del settore sanitario alla Cop28 non soltanto nel promuovere la propria decarbonizzazione, parte sostanziale dell'economia globale, ma soprattutto perché dovrebbe guidare la transizione ecologica attraverso interventi mirati di sanità pubblica con azioni significative per proteggere concretamente la salute delle persone.
Occorre andare verso un'economia a zero emissioni nette ma la trasformazione, che deve essere immediata e sicura, non deve riguardare solo i sistemi sanitari ma ogni sistema socioeconomico che definisce la salute delle persone.
Essi ritengono che le prospettive, invece, non sono incoraggianti, perché continuano le pressioni delle attività di lobbing per contrastare ogni azione volta a ridurre le emissioni. La maggior parte dei governi, che perseguono interessi miopi, non è riuscita sinora ad agire al ritmo necessario per proteggere la salute della propria popolazione dagli impatti climatici.
Sino alla Cop27 i negoziati internazionali hanno sostanzialmente legittimato un'inazione pericolosa per la vita. Denunciano che, nonostante impegni vincolanti, i Paesi continuano a sovvenzionare i combustibili fossili, i prestiti delle banche a tale settore sono aumentati, le 20 maggiori compagnie petrolifere e di gas del mondo hanno persino aumentato i piani di estrazione.
Gli esperti evidenziano che i decessi legati al caldo tra le persone di età superiore ai 65 anni sono aumentati dell'85% rispetto agli anni '90, il doppio delle stime previste se le temperature non fossero cambiate. La maggiore frequenza di ondate di caldo dal 1981 al 2010 ha spinto 127 milioni di persone verso un'insicurezza alimentare moderata o grave e il clima sta diventando più adatto alla trasmissione di molte malattie infettive, aumentando i rischi di epidemie e pandemie.
Considerando che gli impatti sociali e sanitari hanno implicazioni economiche, nel 2022 l'esposizione al caldo estremo ha portato alla perdita del 41% in più di ore potenziali di lavoro rispetto agli anni '90 con associate perdite di reddito e del prodotto interno lordo nei paesi classificati come aventi un indice di sviluppo umano basso. Queste perdite influiscono sui determinanti che definiscono la salute delle persone.
Sottolineano che con un riscaldamento di 1,14°C la maggior parte dei Paesi non è riuscita a adattarsi efficacemente ai cambiamenti climatici e le popolazioni affrontano i crescenti danni senza protezione. Ricordando che nessun paese è immune dalle crescenti minacce, gli autori sostengono che i danni dei cambiamenti climatici sperimentati sino ad oggi sono solo un primo assaggio di quello che potrebbe diventare un futuro invivibile.
Nel 2022 le emissioni legate all'energia hanno raggiunto livelli record e le politiche esistenti ci mettono sulla buona strada per raggiungere quasi 3°C di riscaldamento con rischi catastrofici per la salute rendendo insormontabili e inutili gli sforzi di adattamento che ancora si discutono alla Cop28.
L'articolo si conclude con l'esortazione rivolta alle autorità sanitarie internazionali di avere pertanto più forza, senza lasciarsi offuscare dalle lobby. Si ritiene inoltre che le autorità sanitarie locali dovrebbero collaborare maggiormente con i decisori politici cittadini incrementando le azioni volte alla mitigazione del clima creando benefici pienamente accessibili a tutti. Innanzitutto, dovrebbero garantire che tutti gli operatori sanitari siano pienamente informati sui cambiamenti climatici e sui rischi per la salute causati dall'aumento delle emissioni, aumentando la consapevolezza dei propri lavoratori così da farli diventare promotori di stili di vita sani nella popolazione generale.
Essi potrebbero svolgere un ruolo importante nel sostenere, ad esempio, l'abbandono dei mezzi di trasporto basati sui combustibili a favore di altre modalità di movimento come andare in bicicletta, camminare e usare il trasporto pubblico sostenibile. Da revisioni sistematiche e metanalisi di studi di coorte emerge che con interventi più incisivi sarebbe possibile ridurre significativamente l'incidenza elevata degli incidenti stradali, nonché la mortalità per inquinamento stradale e quella derivante da attività fisica insufficiente.
Sostenere gli spazi verdi urbani permetterebbe di migliorare la qualità dell'aria, di ridurre l'effetto isola di calore urbano e di fornire benefici sulla salute fisica e mentale dei residenti locali. La promozione di diete sane e a basso contenuto di carbonio potrebbe prevenire i 9 milioni di decessi annuali stimati attribuibili al consumo eccessivo di carne e latticini
Promuovere una regolamentazione volta a ridurre l'esposizione all'inquinamento atmosferico, garantendo un accesso sicuro all'energia pulita, potrebbe prevenire almeno 1,9 milioni di decessi annui dovuti alla combustione di combustibili sporchi e ridurre le malattie cardiovascolari e polmonari e il cancro.
Tra polemiche e critiche alla Cop28, il mondo è lasciato intanto esposto alla minaccia. L'adattamento è sottofinanziato, gli investimenti e la pianificazione risultano inadeguati. Un futuro sano a zero immissioni pare sempre più difficile, se non molto lontano, da perseguire. E il termometro sale. 40 milioni di professionisti sanitari dovrebbero attuare una mobilitazione globale senza precedenti.
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