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Salute

Cop28, si è aperto negli Emirati Arabi il vertice sul clima

di Redazione

Si è aperta il 30 novembre (e durerà fino al 12 dicembre) la 28a conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (Cop28) durante la quale i leader mondiali, esortati dal direttore generale dell'Oms ad impegnarsi a proteggere la salute di tutte le persone, si confronteranno sulle attuali crisi sanitarie ed umanitarie e valuteranno i progressi sull'accordo di Parigi del 2015 che impegnava i firmatari a limitare l'aumento delle temperature medie mondiali ben al di sotto di 2°C e idealmente a zero, rispetto ai livelli preindustriali. L'Oms vuole rimettere al centro delle discussioni globali la salute umana ricordando ai negoziatori la responsabilità del benessere delle popolazioni ovunque nel mondo. L'azione climatica deve essere più coraggiosa. Dare priorità alla salute non è solo una scelta ma il fondamento di società resilienti - ha dichiarato Tedros Ghebreyesus alla vigilia della COP28 -. La salute globale non può più essere ignorata o minimizzata.

La salute al centro dei negoziati della Cop28

Ha preso il via il 30 novembre Cop28 a Dubai

Da un primo bilancio globale presentato dall'ONU in un documento di sintesi preparato in occasione dei lavori della Conferenza, emerge purtroppo che è rimasto poco tempo per attuare gli impegni esistenti al fine di limitare il riscaldamento a 1,5°C. Se la tendenza attuale continua il Climate Action Tracker avverte che le temperature medie aumenteranno addirittura di 2,7°C entro il 2100.

Ed eventi meteorologici estremi sconvolgeranno sempre più un mondo in rapido riscaldamento.

La comunità sanitaria internazionale, rappresentata dai ministri della salute di tutto il mondo, è chiamata pertanto a confrontarsi urgentemente in un'intera giornata per la prima volta dedicata alla salute per elaborare una dichiarazione sul clima e sulla salute. Delineando i contenuti del documento finale, il viceministro degli affari esteri degli Emirati Arabi Uniti per le scienze mediche e della vita ha anticipato che sarà affrontato anche l'adattamento climatico all'interno del sistema sanitario in quanto esso risulta responsabile del 4,4% delle emissioni globali.

I sistemi sanitari avranno bisogno di un cambiamento trasformazionale per diventare resilienti ai cambiamenti climatici, sostenibili a basse emissioni di carbonio ed equi, ha dichiarato il ministro secondo il quale per costruire società resistenti al clima devono essere aumentati i finanziamenti non solo per il clima ma anche per la salute pubblica. Per realizzarle serve una migliore collaborazione intersettoriale e l'integrazione della salute nelle politiche climatiche.

Adattare i sistemi sanitari significa potenziare il controllo dei vettori responsabili della diffusione delle malattie infettive, la sorveglianza epidemiologica e l'accesso all'acqua sicura e ai servizi igienico-sanitari. E vuol dire promuovere la formazione del personale sanitario. La comunità sanitaria dovrà sostenere l'ecologizzazione dei sistemi con la decarbonizzazione, la digitalizzazione della medicina e l'implementazione di pratiche sostenibili negli ospedali e nelle strutture per ridurre significativamente le emissioni di cui i sistemi sanitari sono responsabili.

La COP28 inizia già con la delusione degli esperti, espressa in merito alle anticipazioni della dichiarazione finale. Sulla rivista The Lancet è stato pubblicato lo scorso 25 novembre il rapporto 2022 “Countdown on Health and Climate Change” secondo il quale la salute risulta in balia dei combustibili fossili. Lo scorso anno infatti le emissioni legate all'energia hanno raggiunto i livelli più alti mai registrati.

Nell'articolo gli esperti - guidati da Anthony Costello, professore di salute globale e sviluppo sostenibile presso l'University College di Londra - avvertono che le conseguenze sul clima e sulla salute sono enormi e denunciano che l'attenzione dei decisori politici è ancora rivolta all'adattamento mentre invece sarebbe imperativo ridurre drasticamente tali emissioni. Costello ha dichiarato inoltre che alla COP 28 c'è un conflitto di interessi colossale in quanto è stato designato come presidente della conferenza il sultano Al Jaber che è amministratore delegato di una delle più grandi compagnie petrolifere e di gas del mondo, la Abu Dhabi National Oil Company.

Collegando il cambiamento climatico alle crisi umanitarie che sconvolgono soprattutto i paesi più fragili già devastati da povertà ed insicurezza, la dichiarazione della COP28 si impegnerà ad assumere un impegno collettivo per aiutare i paesi colpiti da conflitti e crisi umanitarie prolungate, aumentando finanziamenti ed investimenti. Poiché il cambiamento climatico è un acceleratore dei bisogni umanitari ed è un'ingiustizia che i paesi meno responsabili della crisi climatica siano i più colpiti e i meno sostenuti, il direttore per la difesa pubblica presso l'International Rescue Commitee sostiene che la COP28 deve essere occasione per rilanciare sforzi appropriati per proteggere le comunità in prima linea nella crisi climatica. Si stima che siano circa 3,5 miliardi le persone che vivono in aree altamente vulnerabili ai cambiamenti del clima. Sono quasi metà dell'umanità.

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