Le raccomandazioni sviluppate dall’IDSA (Infectious Diseases Society of America) si basano sul metodo GRADE (Grading of Recommendations Assessment Development and Evaluation), riconosciuto a livello internazionale, per la valutazione della affidabilità delle prove scientifiche e per la formulazione di raccomandazioni cliniche basate sulle evidenze. Tali raccomandazioni sono suddivise in due categorie: “strong”, ovvero forti o “conditional” quindi condizionate. Le indicazioni seguenti sono quindi definite “raccomandate” se basate su evidenze “strong” e “suggerite” se “conditional”.
Attualmente i dati presenti in letteratura ci suggeriscono che circa l’80% degli individui contagiati manifesta una forma lieve della patologia, il 14% sviluppa una forma grave e il 5% delle condizioni critiche.
Circa il 10% richiede l’ospedalizzazione per polmonite da Covid-19, tra questi il 10% richiede il ricovero in terapia intensiva e la ventilazione invasiva per contrastare la sindrome da distress respiratorio acuto (ARDS).
Nonostante la mortalità sia maggiore negli anziani e in coloro con comorbidità (quali patologie respiratorie croniche, cardiovascolari, ipertensione e diabete), anche gli individui giovani sono a rischio di sviluppare una forma critica che può portare allo sviluppo di una insufficienza multiorgano, fino alla morte.
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