Il COVID-19 ha costretto l’intero sistema sanitario mondiale a dei profondi cambiamenti organizzativi e strutturali. Le ammissioni in ospedale per cure oncologiche sono state ridotte o posticipate per cercare di ridurre al minimo la possibilità di contagio e l’insorgenza di complicanze. Un articolo pubblicato recentemente su Nature Medicine spiega come il “Cancer Core Europe” (CCE) - nato nel 2014 e composto dal Netherlands Cancer Institute, dal Karolinska Institute, dall’Institute Gustave Roussy, dal Cambridge Cancer Center, dall’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, dal German Cancer Research e dal Center and Vall d’Hebron Institute of Oncology - abbia elaborato delle raccomandazioni per garantire le migliori cure ai pazienti tumorali durante la pandemia.
Covid-19 e pazienti oncologici, raccomandazioni per gli ospedali
Cure al paziente oncologico
Incoraggiare i pazienti a non recarsi in ospedale prima dell’orario della visita, contattarli quando si è pronti per visitarli, in modo tale che possano aspettare all’interno della loro auto, se possibile
Istruire i pazienti a non andare in ospedale se sono presenti segni e sintomi di sospetto COVID 19
Chiamare il giorno prima del ricovero i pazienti per accertare l’assenza di sospetti sintomi COVID-19
Controllare i pazienti all’ingresso in ospedale per sintomi COVID-19 ed eventuale febbre
Ridurre gli interventi di sperimentazione preclinica
Sospendere l’arruolamento di pazienti a trial clinici che richiedono ulteriori visite o interventi
Discutere i casi clinici in un’ottica multidisciplinare in modo tale da selezionare il trattamento che richieda un numero ridotto di visite e comporti la minor probabilità di insorgenza di complicanze
Informare i pazienti che durante la pandemia potrebbero essere esposti ad un rischio aumentato associato alle terapie oncologiche
Attivare consulenze via telefono e video
Discutere delle prospettive e degli eventuali problemi futuri con i pazienti, anche riguardo l’intensità delle cure desiderata
Covid-19, raccomandazioni per gestione ambulatoriale di pazienti oncologici
Effettuare le visite di follow up telefonicamente (se non si ritiene necessario l’esame fisico del paziente)
Se possibile ridurre o posticipare valutazioni radiologiche
Convertire trattamenti infusionali con terapie orali o sottocutanee, una chemioterapia citotossica con una meno tossica (monoterapia) per ridurre l’insorgenza di possibili complicanze che richiederebbero il ricovero
Sospendere solo momentaneamente le terapie se si è raggiunto un miglioramento o si è in una fase di stabilità
Effettuare esami del sangue al di fuori dell’ospedale, se possibile a domicilio
Consegnare i farmaci per via orale al domicilio o eventualmente nella farmacia di riferimento del paziente
Cure domiciliari
Considerare di sospendere momentaneamente i trattamenti di supporto (come ad esempio le infusioni di bifosfonati, ad eccezione dei casi di ipercalcemia)
Quando possibile, organizzare la somministrazione della terapia di mantenimento al domicilio
Quando la gestione a domicilio della terapia non è possibile, considerare un’eventuale riduzione nella frequenza di somministrazione o una sospensione temporanea per i pazienti affetti da tumori metastici meno aggressivi
Radioterapia
Considerare, se possibile, l’utilizzo della radioterapia come sostitutivo della chirurgia
Chirurgia
Posticipare gli interventi chirurgici caratterizzati da un elevato rischio di mortalità durante la pandemia
La priorità di intervento deve essere garantita ai pazienti che devono ricevere terapie neoadiuvanti o essere sottoposti a chirurgia terapeutica. In alternativa i trattamenti neoadiuvanti possono essere iniziati o prolungati per posticipare interventi di resezione chirurgica
Informazione al paziente
Garantire una corretta informazione ai pazienti, anche sulle possibili variazioni nei trattamenti e non sottovalutare la gestione dell’ansia, che già in questi pazienti tende ad essere molto elevata a causa del loro stato di immunosoppressione che li espone ad un maggior rischio di complicanze
Alcuni studi riportano come i malati oncologici siano a più rischio di contrarre complicanze legate all’influenza, ma ad oggi non è ancora del tutto chiaro come questo rischio possa essere esteso anche al COVID-19. Questo interrogativo è attualmente oggetto di studio.
Riferimenti
Van de Haar J, Hoes LR, Coles CE, Seamon K, Fröhling S, Jäger D, et al. Caring for patients with cancer in the COVID-19 era. Nat Med. 16 aprile 2020;1–7
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