Le Aziende sanitarie dovranno effettuare una attenta valutazione delle attività a cui saranno adibiti gli operatori sanitari non vaccinanti e reintegrati per effetto delle scelte del governo, evitando che siano collocati in reparti in cui vi siano pazienti prevalentemente affetti da patologie che riducono in maniera significativa le difese immunitarie. E ancora: per i sanitari no vax reintegrati al lavoro si dovrà mantenere l’obbligo dell’utilizzo rigoroso dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie e il rispetto delle norme igienico comportamentali. Sono alcune delle indicazioni emerse dalla riunione della Cabina di regia Covid della Regione Emilia-Romagna.
Donini, Emilia-Romagna: Governo riconosce chi non ci ha aiutato
La Regione Emilia-Romagna ribadisce: i 480 operatori sanitari no vax (su un totale di circa 70.000 professionisti) andranno impiegati in modo da evitare il contatto con pazienti immunodepressi.
L'assessore regionale alla Sanità Raffaele Donini, che aveva fornito già nei giorni scorsi le prime indicazioni alle Asl, fa il punto dopo la riunione del tavolo degli esperti Covid.
Riammettere i sanitari non vaccinati - afferma Donini al question time - è stato un gesto di attenzione del governo verso chi non ha contribuito alla vaccinazione nel 2021, l'unica arma per contrastare la pandemia. Colgo qui l'occasione per esprimere profonda gratitudine verso quell'oltre 99% di operatori che si sono vaccinati, hanno contribuito a contrastare virus e si sono sobbarcati anche il lavoro di chi è stato sospeso
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I no vax riammessi - sottolinea Donini, che ha sempre riconosciuto nella qualità dei professionisti il motore dell'eccellenza sanitaria regionale - in ospedale devono avere mascherine e seguire le norme igieniche. Le Ausl devono porre attenzione nel ricollocarli, in particolare se in presenza di immunodepressi, trapiantati, malati oncologici. Per tutti i sanitari resta in vigore lo screening e l'effettuazione di un test in caso di sintomi sospetti
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In Emilia-Romagna sono complessivamente 467 gli operatori della sanità non vaccinati, ovvero lo 0,64% del personale dipendente al 31 ottobre. In particolare, di questi 166 sono infermieri, 88 gli operatori socio-sanitari, 14 i medici dipendenti delle aziende, 21 quelli di medicina convenzionata.
cogi1967
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Psicopatici?