Nuove accuse nei confronti dell’infermiera, in servizio presso l’hub della Fiera del Mediterraneo, arrestata a gennaio per aver finto di vaccinare contro il Covid alcuni no vax in cambio di denaro. Per le nuove accuse stavolta l’operatrice, contraria ai vaccini, avrebbe simulato somministrazioni a 47 persone ignare di essere adesso senza copertura. Il commissario per l’emergenza Covid, Renato Costa: Contatteremo e vaccineremo chi è stato ingannato dall’infermiera
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Infermiera finge di vaccinare contro il Covid 47 ignari cittadini
Si arricchisce di un nuovo tassello l’inchiesta sulle false vaccinazioni presso l’hub della Fiera del Mediterraneo a Palermo. La Digos ha notificato un’altra ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari nei confronti di G.C., 58enne infermiera del centro vaccinale in servizio all’ospedale Civico, già raggiunta da analogo provvedimento a gennaio.
La professionista sanitaria, infatti, si sarebbe resa responsabile di 47 episodi di falso ideologico e peculato. All’inizio del 2022 per la donna era già scattato l’arresto per aver beneficiato di falsa vaccinazione contro il Covid-19 e praticato false inoculazioni a due persone. Le indagini condotte dagli uomini della Digos avevano portato al fermo di tre indagati, accusati di corruzione, peculato e falso. Era dicembre 2021 e su tali fatti si erano espressi – senza se e senza ma – il presidente dell’Opi Palermo, Nino Amato, e la presidente della Fnopi, Barbara Mangiacavalli, parlando di accadimenti gravissimi sui cui siamo e saremo inflessibili. Oltre al danno materiale, è stata lesa l’immagine di una categoria di professionisti
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Oggi, grazie alle immagini delle videoriprese – che sono state anche oggetto di una perizia medicolegale – è tuttavia venuto alla luce che l’infermiera, nel corso di altre due giornate di lavoro presso l’hub, avrebbe praticato (per convinzioni di carattere personale e ideologico) false vaccinazioni contro il Covid-19 nei confronti di quarantasette utenti. Sono gli stessi investigatori a spiegare che le immagini riprendono l’infermiera nell’atto di sversare sulla garza il contenuto della fiala, senza iniettare alcunché
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Una “modalità” come quella di spruzzare le dosi di vaccino nell’ovatta che ha portato all’arresto prima di un infermiere e di un Oss (e poi di un’altra operatrice socio sanitaria) in servizio presso l’Asl Napoli 1, operativi all’interno del Covid Center nel Real Bosco di Capodimonte allestito nell’edificio della Fagianeria (anche qui è arrivata, ferma, la condanna dell’Opi Napoli, che mediante una nota ha affermato: Magistrati e inquirenti godono della nostra piena fiducia e, nel caso fossero confermate le accuse, giudichiamo gravissimi i fatti contestati per i quali saremo inflessibili
).
Tornando ai fatti di Palermo, le quarantasette le persone che sono state sottoposte a falsa vaccinazione da parte dell’infermiera sembrerebbero del tutto ignare della mancata inoculazione e certe di essere protette dal pericolo dell’infezione da Covid-19. Sono tutt’ora in corso i decreti di sequestro preventivo delle certificazioni verdi Covid-19 connesse alle false vaccinazioni. Appresa la notizia del nuovo arresto, il commissario per l’emergenza Coronavirus in provincia di Palermo, Renato Costa, ha parlato di una catena di ignobili raggiri che i cittadini non meritavano e di certo nemmeno noi e la causa che stiamo servendo. Sarà nostra cura ritirare tutte le loro pratiche, contattarli uno a uno, verificare il loro stato immunologico in collaborazione con il laboratorio Cqrc (Controllo qualità e rischio chimico) e vaccinarli
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