L’emergenza Covid-19 ha riportato alla luce tutti i problemi legati alla professione infermieristica da molti, troppi anni. Partendo da questo assunto Dario Solimene, laureando in Infermieristica, ha condotto un'indagine che mirasse ad analizzare stati d'ansia, stress, angoscia e la qualità di vita degli infermieri. Lo scopo di tale ricerca era, soprattutto, quello di carpire il pensiero degli infermieri sui problemi legati alla loro professione. Raccogliere il pensiero di ogni singolo infermiere per dare voce ad ognuno di loro, per infrangere il silenzio in cui hanno dovuto e continuano a lavorare .
Uno sguardo oltre l’emergenza Covid-19: il pensiero di 2186 infermieri
Infermiera indossa DPI per assistenza a pazienti Covid-19
Durante l’emergenza Covid-19 è stato attribuito all'emergenza stessa il crollo del sistema sanitario, il collasso di ospedali e di strutture sanitarie. Nessuno, però, ha mai guardato oltre l’emergenza.
Dai pensieri raccolti di 2186 infermieri si evince che c’è bisogno di riformare il sistema assistenziale, dell'acquisizione di maggiori garanzie sia in ambito professionale che extra professionale, che c'è necessità di una presa di coscienza da parte di alcuni infermieri e degli organi competenti dei problemi reali, di far fronte a quella che è la carenza di personale, ma soprattutto c’è bisogno di ribellarsi al demansionamento , un fattore che pregiudica la professione infermieristica.
Purtroppo nelle corsie ospedaliere vediamo spesso l’infermiere “demansionato” , che neanche sa di esserlo, o che si demansiona per non assumersi le responsabilità cui la professione infermieristica è sottoposta. La scelta di demansionarsi del singolo, però, ricade su tutti gli infermieri e nuoce gravemente alla credibilità della professione.
Questo studio ha permesso di portare alla luce il pensiero di 2186 infermieri, di toccare con mano le loro idee, i loro pensieri, le loro incertezze, le loro paure e di scoprire, con rammarico, che ognuno di loro non si è sentito tutelato e valorizzato
È importante ricordare ad ogni singolo infermiere che lamentarsi purtroppo non serve a nulla. Noi siamo ciò che facciamo. I mezzi per riscattare noi stessi li abbiamo tutti. L’amore per la professione che ci lega e tutte le problematiche dobbiamo far sì che diventino benzina per preservare l’infermieristica , una scienza così bella, l’arte più bella tra tutte le arti, in Italia ancora poco conosciuta, rispettata e considerata.
Ogni infermiere porta e porterà con se ogni vittima del Covid-19. Ogni singolo professionista ha combattuto e combatte questa guerra con i denti , come un soldato in trincea, con l’unica differenza che l’infermiere non ha armi per difendersi, non ha un’armatura, un casco o uno zaino da aprire quando sta cadendo nel vuoto, in questo caso il vuoto lasciato da coloro che dovrebbero preservare la figura dell’infermiere.
Non sono eroi, non sono degli angeli; sono delle persone, sono dei lavoratori e vanno trattati come tali. Gli infermieri vanno tutelati e valorizzati .
Dario Solimene - Laureando in Infermieristica
Commento (0)
Devi fare il login per lasciare un commento. Non sei iscritto ?