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COVID-19

Fnopi: denunceremo no vax che minacciano infermieri vaccinati

di Redazione Roma

La Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche riferisce che sono in aumento le minacce ai professionisti sanitari vaccinati da parte dei no vax. La presidente, Barbara Mangiacavalli: Il nostro primo dovere è quello di essere vaccinati per assicurare la massima tutela della salute delle persone.

Vaccini e no vax, Fnopi: infermieri stretti in una morsa

Un atteggiamento non solo privo di giustificazioni ma, soprattutto, pericoloso, nei confronti del quale la Fnopi, congiuntamente alla solidarietà professionale nei confronti dei presidenti e degli infermieri minacciati, sta valutando pesanti azioni legali per la tutela dei suoi rappresentanti.

La Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche ritiene infatti doveroso intervenire – come spiega la presidente, Barbara Mangiacavalli, per tutelare i colleghi presidenti e professionisti e, come infermieri, per assicurare ai cittadini di essere sempre in prima linea per garantire la loro salute. Precisando, soprattutto, che fin dal principio abbiamo invitato tutti i professionisti a rispettare la norma di legge e continueremo a sensibilizzare rispetto all’importanza di vaccinarsi contro il Covid-19.

Ha destato sgomento e rabbia, in seno alla Fnopi, la notizia del messaggio audio inviato a Samanta Grossi, presidente dell’Opi di Treviso, che recita: Norimberga ci sarà anche per te. Avremo la nostra vendetta. Sotto accusa, la linea intransigente dell’Ordine degli infermieri nei confronti dei colleghi che rifiutano il vaccino e che esprimono pubblicamente posizioni no vax contestando le misure adottate dal governo.

Infermieri vaccinati contro il Covid. Per un operatore sanitario – incalza Mangiacavalli – questo è un dovere verso i cittadini, i colleghi, la scienza in cui crediamo. La professione infermieristica aderisce ai principi dell’etica professionale che guida scienza e coscienza degli infermieri in scelte che rispondono al principio inderogabile di tutela della salute delle persone, riconoscendo il valore delle evidenze scientifiche come base del suo agire professionale.

Purtroppo, però, ci sono ancora operatori sanitari che rifiutano di vaccinarsi, negano l’esistenza di rischi correlati alla pandemia e contestano, spesso con violenza, le misure adottate a livello nazionale. E non si fermano qui, considerando la mail anonima ricevuta dall’Opi di Pordenone – dove 73 infermieri no vax sono stati sospesi dall’Ordine professionale – con minacce per la pubblicità a favore dei vaccini anti Covid (Ci vediamo in tribunale, preparate molti soldini e bravi avvocati. Qualcuno di voi perderà lavoro e casa). E se a questo aggiungiamo le minacce di denunce agli infermieri che stanno esortando – come ogni professionista della salute è tenuto fare – alle vaccinazioni anti-Covid, il quadro che emerge è plumbeo, per essere buoni.

Riprende la presidente Mangiacavalli: Quantificare con esattezza gli infermieri vaccinati contro la pandemia è un’operazione complessa, ma si può stimare che oggi lo siano più del 90% di tutti gli iscritti agli albi che sono oltre 456 mila. Questo considerando però che ci si avvicina al 100% di vaccinati tra gli infermieri dipendenti Ssn, tranne rare eccezioni “attendiste” o per cause verificate che sono nell’ordine del centinaio.

Ad ogni modo, la percentuale si abbassa – no vax a parte che tra i nostri professionisti sono in percentuali inferiori allo 0,5% – per i liberi professionisti, che inizialmente non sono stati considerati tra le priorità nelle campagne vaccinali e quindi in molti sono ancora in fase di vaccinazione, conclude.

Giornalista

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