Rivoluzione nel tirocinio clinico, oltre 9.000 studenti e 50 sedi di Corso di Laurea in Infermieristica.

MILANO. Si è tenuta ieri presso l’Università degli Studi di Milano una giornata tematica sul Tirocinio Clinico, un momento di confronto, ma soprattutto di restituzione, dei primi risultati dello Studio Italiano di Validazione della qualità dei Tirocini clinici (SVIAT), strumento di misurazione italiano della qualità dei tirocini validato con la collaborazione di oltre 9000 studenti e 50 sedi di Corso di Laurea in Infermieristica. Durante la giornata, patrocinata per l'occasione dal Collegio IPASVI di Milano - Monza - Brianza - Lodi, sono intervenuti nomi illustri della formazione infermieristica italiana provenienti dalle Università degli Studi di Verona, Udine, Milano, Torino, Trieste e Bologna.

Le realtà di Tirocinio Clinico sono cambiate così come i contesti accademici che gli studenti del Corso di Laurea in Infermieristica frequentano. Nella realtà attuale la valutazione della qualità dell’apprendimento diventa cruciale per progettare e ridisegnare percorsi di tirocinio che permettano agli studenti di apprendere al meglio dall’esperienza.

Luisa Saiani, professore associato presso l’Università di Verona, dopo una panoramica sui dati emersi dall’analisi della letteratura, ha posto l’attenzione nel comprendere il passaggio chiave nel concepire il Tirocinio Clinico non solo come l’applicazione “della teoria alla pratica”, ma soprattutto come un momento di apprendimento dall’esperienza e quindi un potente strumento di apprendimento perchè deriva dallo studente stesso nel contesto reale. Il confronto con gli esperti è proseguito con gli strumenti presenti attualmente e validati nel contesto italiano per misurare la qualità dell’ambiente di apprendimento percepita dagli studenti, fra cui il CLES e CLES+T.

Lo SVIAT, è stato presentato dalla fase di progettazione ai risultati preliminari alla fine di ognuna delle tre sessioni della giornata. La Prof.ssa Alvisa Palese dell’Università degli Studi di Udine ha fornito una fotografia dei dati dei partecipanti allo studio di validazione che ha coinvolto 88 sedi formative con 9607 studenti dei tre anni di corso. La conferenza è proseguita con una sessione inerente le evidenze emergenti dalla letteratura, dove sono state discusse le strategie di insegnamento clinico efficaci ed i modelli emergenti di tutorato in tirocinio, come ad esempio la preceptorship. E’ importante sottolineare che i risultati emersi dello SVIAT hanno permesso di descrivere la percezione degli ambienti di apprendimento clinico degli studenti in infermieristica in relazione a variabili individuali, di percorso, di contesto e di modelli tutoriali presenti, ma come ha sottolineato la Prof.ssa Palese, lo strumento non aveva l’intenzione di valutare il singolo ambiente di tirocinio ma i fattori che misurano i processi di apprendimento nel contesto di tirocinio clinico. La giornata è terminata con l’ultima sessione dove sono state prese in considerazione le risorse dedicate all’apprendimento clinico in questo particolare momento storico di crisi, ovvero le turbolenze organizzative presenti, le risorse organizzative attuali ed uno sguardo alle realtà che la letteratura propone come risorse, come le Unità dedicate al tirocinio clinico.

Si può comprendere, dopo questa giornata di restituzione dei dati dello studio SVIAT, una interessante visione dell’attuale situazione italiana del tirocinio clinico. Gli Studenti Infermieri hanno espresso pareri e percezioni positive sui loro percorsi di tirocinio, ma i dati necessitano di uno studio approfondito.

Alla fine di questa interessante e positiva giornata di confronto si può comprendere come sia importante rilevare la qualità dei diversi ambienti dove gli studenti svolgono il Tirocinio Clinico, perché è anche attraverso queste fondamentali esperienze che si costruiscono le competenze degli Infermieri di domani.