Accertamento infermieristico
Esistono diverse metodologie cui l’infermiere può affidarsi per raccogliere i dati inerenti il paziente che assiste. Prima di delinearle nel dettaglio, è importante porre in evidenza che non esiste una metodologia migliore o peggiore, bensì appropriata: a seconda del problema o del bisogno da indagare l’infermiere adotterà la strategia di raccolta da lui ritenuta più idonea.
L'infermiere e la raccolta dati del paziente
L’estrapolazione di dati utili ai fini di una corretta assistenza infermieristica può richiedere anche molteplici strategie di raccolta.
I dati che si raccolgono con l’accertamento devono essere inoltre descrittivi, concisi e completi, in quanto una raccolta dati inadeguata può portare ad una errata identificazione dei problemi e dei bisogni del paziente e, di conseguenza, a interventi inappropriati e inefficaci.
Tali dati possono essere di due tipi: soggettivi ed oggettivi.
I dati soggettivi sono rappresentati dalle percezioni del paziente ed includono i suoi pensieri, le sue convinzioni, i suoi sentimenti e la percezione che ha di sé e della propria condizione di salute.
Al contrario, i dati oggettivi derivano da osservazioni o rilevazioni effettuate da altre persone al di fuori del paziente (infermieri, operatori, caregiver, ecc.).
Questi dati possono essere raccolti attraverso l’utilizzo dei cinque sensi oppure possono essere misurati attraverso strumenti o test di laboratorio. È importante sottolineare come la fonte primaria dei dati sia il paziente. Le fonti secondarie sono rappresentate invece dai famigliari e da altre persone significative, da altri operatori sanitari e dalla documentazione o dalla cartella clinica.
La raccolta dati può avvenire attraverso cinque metodologie operative: l’osservazione, il colloquio/intervista, l’esame fisico, l’analisi della documentazione clinica e della storia del paziente e l’intuizione.
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