Approvato all'unanimità in consiglio regionale, il progetto Infermiere di Famiglia e Comunità in Liguria è una grande vittoria - racconta Caterina Iacopi, una delle promotrici - perché i consiglieri non sono andati a cercare dei medici o dei manager per implementare questo progetto, ma sono venuti a cercare degli infermieri, dei semplici infermieri che erano in mezzo alla gente, a fare educazione sanitaria al cittadino
. L'Infermiere di famiglia sarà sperimentato inizialmente nella parte ponente genovese, dov’è successo il disastro del ponte Morandi
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Infermiere di Famiglia, il progetto Noisiamopronti approvato in Liguria
Tutto è partito da un “NoisiamoprontiDay”, una delle giornate di educazione sanitaria promosse dall’associazione #Noisiamopronti, quando un consigliere regionale della Liguria, Gianni Pastorino, rimasto folgorato dalla nostra animazione – racconta Caterina Iacopi, una delle promotrici del progetto insieme a Stefania Grisanti e Riccardo Corsaro Iacopi – e dalla nostra voglia di stare in mezzo alla gente ci ha convocati in Regione, dove ci è stato proposto di implementare un progetto per la creazione dell’Infermiere di famiglia in comunità
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A quel primo incontro in regione, avvenuto a maggio scorso, ne sono seguiti altri, con tanto di analisi della realtà locale. Sì, perché quella dell’Infermiere di Famiglia è una figura di cui in Liguria c’è bisogno – spiega Iacopi - perché l’ADI (assistenza domiciliare integrata, ndr.) qui purtroppo è molto limitata
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Visto questo e visto anche l’alto tasso di età media della popolazione regionale, è nata la bozza di un progetto che intende istituzionalizzare una figura che ancora non esiste da nessuna parte
– continua Iacopi, facendo partire, da un lato, un master ad hoc all’università di Genova e, dall’altro, andando a riqualificare le persone che l’ASL o chi per essa sceglierà per questo profilo
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Che all’unanimità il consiglio regionale della Liguria abbia accettato un rinnovamento dal punto di vista sanitario, ma soprattutto infermieristico, per noi è una grande vittoria, perché questi consiglieri non sono andati a cercare dei medici o dei manager, sono venuti a cercare degli infermieri
Una bozza di progetto che ruota attorno alla riduzione delle riospedalizzazioni e agli accessi impropri al Pronto soccorso, per dimostrare che curare bene a casa i pazienti cronici over 65
può essere garanzia di continuità assistenziale.
La struttura del progetto è declinata secondo un'articolazione spalmata su 24 mesi: i primi sei mesi serviranno per identificare il luogo di attivazione del progetto (che dovrebbe partire proprio dalla parte della città di Genova che è rimasta più colpita dal crollo del ponte Morandi), effettuare lo screening della popolazione di riferimento e costituire il team multidisciplinare. Dopodiché sarà il tempo di passare alla parte attuativa del progetto, con tanto di raccolta, analisi e rendicontazione dei dati.
Zorlo
4 commenti
Approfondimento
#1
Da studente, che bello che si muovono le acque. Mi piacerebbe fare un tirocinio in una realtà del genere, anche se in evoluzione e non consolidata.
Andrea Zorloni