Stato di agitazione nei Centri di salute mentale dell'Ausl di Bologna: riguarda circa 200 dipendenti e il riconoscimento, anche a loro, di un'indennità di disagio (da cinque euro al giorno) per equipararli ai colleghi dei Sert e del Servizio psichiatrico diagnosi e cura (Spdc).
Cisl Fp chiede incontro al prefetto e si prospetta sit-in lavoratori
Non siamo lavoratori di serie B
, recita il refrain della mobilitazione avviata dalla Cisl-Fp dopo una fumata nera al tavolo con l'Ausl e in vista della convocazione, per tentare di ricomporre la frattura, in Prefettura.
È da giugno che la sigla della Cisl incalza l'Azienda sanitaria per il riconoscimento di questa indennità che può portare fino a 100 euro di aumento mensile ai lavoratori, cifra non banale di questi tempi
, annota Michele Vaira, referente per la Funzione pubblica della Cisl all'Ausl.
In più 'tocca', secondo il sindacato, la disparità di trattamento con il personale di Sert e Spdc (a cui l'indennità è riconosciuta), specie quando afferiscono alle stesse aree organizzative a cui fanno capo i dipendenti dei Centri di salute mentale.
La Cisl aveva chiesto all'Ausl i dati per estendere l'erogazione dell'indennità, ma per due volte l'azienda si è presentata senza e dunque abbiamo avviato lo stato di agitazione e chiesto l'incontro al prefetto
, spiega Vaira alla Dire.
Non ci possono essere lavoratori di serie A e di serie B, quello che chiediamo è il riconoscimento di un diritto. Se si ritiene che sia giusto si proceda; se si ritiene che non ci siano i soldi per procedere in questo senso, allora ci si rivolga a chi ha la possibilità di risolvere questo aspetto e superare il problema
, afferma il sindacalista Fp-Cisl.
Ora dunque si aspetta la chiamata in Prefettura per vedere se in quella sede si possa cercare una mediazione e intanto si valuta di organizzare un sit-in che dia visibilità alle ragioni dei lavoratori in occasione del summit in piazza Roosevelt.
fonte Agenzia DIRE
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