Per una ricerca realmente finalizzata a migliorare la salute delle persone e la sostenibilità dei sistemi sanitari, la Fondazione Gimbe ha lanciato il progetto “globee”, l'osservatorio mondiale sulle evidenze scientifiche per il futuro della ricerca e della sanità. Il progetto - presentato in occasione della 9a edizione della International Conference for Evidence-based Healthcare Teachers and Developers (Taormina, 6-9 novembre 2019) - è nato con l’obiettivo di monitorare pubblicazione, implementazione e impatto degli standard internazionali realizzati per ottimizzare produzione, sintesi e trasferimento delle evidenze scientifiche alla pratica professionale, alle politiche sanitarie e alle scelte dei pazienti.
Gimbe lancia globee, l'osservatorio mondiale sulle evidenze scientifiche
«Analogamente agli ecosistemi presenti in natura – ha esordito Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe – l’ecosistema delle evidenze scientifiche è influenzato da tre componenti:
- gli esseri viventi, ovvero gli innumerevoli attori della sanità e della ricerca con le loro competizioni, collaborazioni e conflitti di interesse;
- i fattori ambientali, ossia le determinanti sociali, culturali economiche e politiche;
- la componente non vivente, ovvero le evidenze scientifiche attraverso i processi di produzione, sintesi e trasferimento alle decisioni professionali e di politica sanitaria e alle scelte di cittadini e pazienti».
Al di là dei sofismi metodologici – ha ribadito il Presidente – il fine ultimo dell’evidence-based healthcare (EBHC) consiste nel migliorare la salute delle popolazioni, la sostenibilità dei servizi sanitari e le esperienze dei pazienti, integrando a tutti i livelli le migliori evidenze scientifiche nelle decisioni che riguardano la salute delle persone
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Purtroppo, la produzione, la sintesi e il trasferimento delle evidenze scientifiche, i tre pilastri che reggono l’intero ecosistema, sono “erosi” da molteplici criticità e le loro interazioni non sono ben armonizzate
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In un momento caratterizzato dalla crisi dell’evidence-based healthcare è indifferibile sia orientare al miglioramento della salute pubblica i processi di produzione e sintesi della ricerca, sia favorire un adeguato trasferimento delle migliori evidenze alla pratica professionale, alle politiche sanitarie ed alle decisioni di cittadini e pazienti.
Cartabellotta, oltre a rilevare gli interessi commerciali che condizionano la ricerca, ha analizzato le criticità che oggi mettono in crisi l’intero movimento dell’EBHC.
Se è vero che negli ultimi 20 anni – ha spiegato Cartabellotta – la letteratura metodologica internazionale ha prodotto numerosi standard e strumenti per migliorare i processi di produzione, sintesi e implementazione delle evidenze, la loro qualità è molto variabile e non si conosce il loro impatto reale. Ma soprattutto, manca una visione globale sull’ecosistema delle evidenze scientifiche
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Ecco perché la Fondazione Gimbe ha lanciato il progetto GLOBEE (GLobal OBservatory on Ecosystem of Evidence), un osservatorio mondiale in cui saranno coinvolte tutte le organizzazioni internazionali impegnate nel migliorare i tre pilastri dell’ecosistema delle evidenze scientifiche con l’obiettivo – ha spiegato il Presidente – di rilevare i bisogni, tracciare la pubblicazione e monitorare implementazione e impatto di tutti gli standard internazionali finalizzati a migliorare produzione, sintesi e trasferimento delle evidenze
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I più autorevoli esperti mondiali nel campo dell’EBHC – conclude Cartabellotta – hanno espresso grande entusiasmo e massima disponibilità a collaborare con la Fondazione Gimbe per il lancio di GLOBEE. E soprattutto hanno condiviso che, in un momento caratterizzato dalla crisi dell’EBHC è indifferibile sia orientare al miglioramento della salute pubblica i processi di produzione e sintesi della ricerca, sia favorire un adeguato trasferimento delle migliori evidenze alla pratica professionale, alle politiche sanitarie ed alle decisioni di cittadini e pazienti
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