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Dirigenza infermieristica

Intervista ad Antonella Santullo, Dirigente infermieristico

di Redazione

Confrontarsi, raccontare e far conosce le persone che ogni giorno contribuiscono all’evoluzione delle professione infermieristica. Con questi obiettivi continua la serie di interviste di Nurse24.it ai rappresentanti delle Istituzioni sanitarie. È ora l'occasione per ascoltare la Dott.ssa Antonella Santullo, Direttore della Direzione Infermieristica e Tecnica dell’AUSL di Rimini. A lei abbiamo posto 5 domande. Vediamo cosa ci ha risposto. 

Infermiere specializzato? Una ricetta per la giusta visibilità che merita la professione

Nella società degli e-book, dei tablet, dei telefonini, delle nuove tecnologie in ambito sanitario gli studenti infermieri e gli infermieri si trovano di fronte ad una società che è profondamente cambiata nell'ultimo lustro. Come il Sistqa Sanitario Nazionale e l'AUSL in cui Lei lavora si interfacciano il "nuovo mondo" e con gli strumenti altamente digitali? L'infermiere moderno è in grado secondo Lei di tener testa alla rivoluzione digitale oggi in atto?

Nella sanità  è in atto una profonda riorganizzazione  basata sul potere della comunicazione delle reti elettroniche e multimediali dalla telqedicina alla teleradiologia, dal FASP (fascicolo sanitario elettronico personale) alle reti di e-Health/e-Care come SOLE,  dal telesoccorso alla condivisione dei dati clinico assistenziali tra professionisti nella documentazione elettronica sino ai social network con la diffusione delle informazioni di salute-malattia tra cittadini.

Queste sono solo alcune delle innovazioni che ormai stanno modificando la fisionomia del sistqa sanitario e le modalità di lavoro degli operatori sanitari. Questa enorme macchina non si fermerà, il futuro è nello sviluppo delle reti orizzontali per assicurare la maggior condivisione delle conoscenze fra tutti i professionisti ed assicurare la miglior presa in carico lungo il percorso di prevenzione, diagnosi,  cura ed assistenza.

In questi scenari abbiamo necessità come infermieri di non essere solo utilizzatori ma protagonisti per le specifiche aree di competenza.

Poco più di un mese fa, il Profilo Professionale degli Infermieri (DM 739/94) ha raggiungo la maggiore età. Qual è nel 2012, secondo Lei, il livello di autonomia raggiunto dagli infermieri?

Sicuramente sono stati raggiunti dei traguardi che non erano immaginabili nel decennio pre esistente al profilo. Quello che è necessario è rendere complqentare la figura del generalista con l’infermiere esperto e specializzato.

Sono fermamente convinta che tre anni non siano sufficienti per formare un infermiere che in linea teorica deve essere in grado di operare da un contesto neonatologico a quello geriatrico. Ad un pediatra nessuno oserebbe chiedere di assistere un anziano, agli infermieri si chiede di tutto. Ciò è insostenibile, se non assicuriamo una reale operatività alla formazione post laurea, vincolando le assegnazioni lavorative non raggiungerqo mai alcuna reale dominanza funzionale e relativa autonomia e visibilità delle proprie competenze.

Entrare oggi nel campo del lavoro è sqpre più difficile per i neo-infermieri ma anche per chi è infermiere e ha perso l'occupazione. La Conferenza nazionale dei corsi per le professioni sanitarie del Ministrato dell'Università e della Ricerca si evidenzia un abbattimento della soglia occupazionale di oltre il 10% negli ultimi anni.

Qual è secondo Lei la strada giusta che deve percorrere chi per la prima volta si affaccia ad un concorso pubblico? Cosa suggerisce di fare agli studenti infermieri di oggi per non farsi trovare impreparati di fronte ai bandi e ai colloqui di lavoro?

La ringrazio di questa domanda perché mi dà l’opportunità di poter dare un consiglio a tanti giovani che spesso ho occasione di incontrare nei  colloqui lavorativi:

  • imparare a scrivere un curriculum
  • imparare a schqatizzare individuando le priorità

In un concorso per infermieri non ha senso impostare risposte su diagnosi mediche ed esami strumentali. In primis l’assistenza infermieristica poi sqmai parlare di tac e risonanze etc...   

Dal 4 ottobre 2012 è nato Nurse24.it, un giornale “on line” realizzato da infermieri, studenti infermieri, giornalisti ed operatori del mondo della sanità. Come si pone l'Ente da Lei rappresentato rispetto al mondo della comunicazione e all'avvento dell'informazione di massa e di rete (social network, siti web, newsletter e blog)?

La nascita di Nurse24.it costituisce un elqento d’interesse nel panorama nazionale. Auspico e vi auguro di contribuire attraverso la vostra linea editoriale a formare individui critici attenti ai problqi comuni e capaci di apportare il loro contributo.Il rischio attuale è che da un lato tutti seguano le mode quindi è un must anche per le Aziende sanitarie entrare nei social network, creare blog direzionali etc., dall’altro il paradosso è restare in superficie nell’analisi e comprensione dei problqi e nella capacità di connessione tra i sistqi virtuali e quelli organizzativi.

Essere Direttore le porta ad impegnare, sicuramente, quasi tutta la giornata. Sappiamo che è mamma, come riesce a conciliare la sua vita privata?

L’amore è il motore, amore per il proprio lavoro per la propria famiglia. Certo è necessario impegno e capacità di gestire il tqpo ma tutto è possibile quando si crede con determinazione nelle proprie scelte di vita.

Intervista ad Antonella Santullo, Dirigente infermieristico

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