Evoluzione Dirigenza infermieristica, le proposte SIDMI Toscana
Le attività SIDMI Toscana per la valorizzazione della Dirigenza infermieristica
La sezione toscana del SIDMI-Società Italiana per la Direzione e il Management delle professioni Infermieristiche a circa un anno dalla sua costituzione conta una trentina di iscritti tra i quali la gran parte dei direttori di Dipartimento delle Aziende regionali. Quest’anno, anche per celebrare degnamente l’anno che l’OMS ha dedicato ad infermieri ed ostetriche per ricordare il bicentenario della nascita di Florence Nightingale, erano previsti appuntamenti itineranti, coordinati con ciascun OPI provinciale, in tutta la regione con l’obiettivo di far conoscere l’associazione, erede del CID, diffonderne valori ed obiettivi e formulare un programma per la professione in vista delle elezioni elettorali sulla scorta di quanto fatto nel 2015.
Naturalmente la pandemia ha fatto saltare tutta la progettualità SIDMI, ogni energia degli infermieri e di tutto il management infermieristico è stata dedicata alla protezione dei cittadini ed all’assistenza dei pazienti. Anche in questa occasione preme inviare un pensiero ai sanitari che hanno perso la vita nell’emergenza e per coloro che ne hanno sofferto conseguenze fisiche o psicologiche; gli OPI e la sezione SIDMI toscana esprimono gratitudine ed orgoglio per il rilevante contributo offerto durante l’emergenza pandemica da tutta la componente professionale.
Nonostante questo difficile passaggio le attività della sezione consentono di sintetizzare due messaggi importanti da condividere: uno ad uso interno, per la nostra famiglia professionale, le nostre organizzazioni, il nostro management; l’altro per le Istituzioni che si apprestano ad assumere decisioni di grande rilievo per la salute dei cittadini e per i professionisti del sistema sanitario.
Nel congresso regionale di inizio anno si è sollecitato il management infermieristico ad adottare l’ACE del management; avvalendosi di professionisti di rilievo nazionale si è evidenziato quello che potrebbe essere un sommario profilo di competenza del dirigente e manager infermieristico costituito da capacità di Assesment , per il talent scouting, per il riconoscimento di competenza; attitudine alla Comunicazione per coagulare tutta la nostra filiera e ricercare la maggiore collaborazione interprofessionale possibile, per completare poi con la decisione alla Evaluation come strumento per la valorizzazione dei professionisti ed il loro sviluppo continuo.
Nel web meeting post pandemia organizzato con gli OPI toscani si è invece condiviso un elenco di proposte che rappresentano, a parere della SIDMI e degli Ordini della Toscana, le aspettative dell’intera popolazione professionale.
Innanzitutto, equità ; garantire a tutti i cittadini pari opportunità di assistenza, questo si traduce nell’assicurazione di presenze infermieristiche ed OSS regolate da standard coerenti con la letteratura internazionale e nazionale , disponibili da tempo. La definizione di standard è ancora più importante dove questi si traducono in assetti organizzativi, si pensi all’emergenza territoriale ed all’infermiere di famiglia e comunità , ambiti nei quali l’input tradizionale e di buon senso che indica per i servizi di assistenza e cura la presenza di Infermieri > Medici non viene sempre rispettato.
Servono poi riconoscimento e valorizzazione del contributo infermieristico . Il riconoscimento deve proseguire dopo elogi e premi del recente periodo per tradursi in primis nei nomenclatori e flussi dati ufficiali dove la disciplina infermieristica deve contare per potersi valutare e motivare il riconoscimento sociale che deve spingere il merito. Il merito deve essere valorizzato , perché valorizzare gli infermieri nelle organizzazioni vuol dire mettere le loro competenze a disposizione degli assistiti, anche attraverso l’autorizzazione della facoltà di prescrizione , a partire, almeno, dai dispositivi medici.
Dalle suggestioni del contratto 2018 , entro pochi anni, partendo al più presto, dovremo ottenere la valorizzazione di almeno un terzo della nostra famiglia professionale. Gli infermieri si candidano ad avere responsabilità, le esperienze degli ultimi venti anni, decorsi dalla Legge 251/2000 , legittimano le richieste di prevedere ad ogni livello decisionale strategico, regionale, aziendale, ruoli dirigenziali infermieristici, affinché nelle scelte di programmazione sanitaria non manchi mai la prospettiva assistenziale ad affiancarsi a quella di cura e sociale.
Proseguendo nell’ottenere che lo standard toscano - una struttura dirigenziale infermieristica ogni 400-500 operatori - sia realizzato in ogni azienda e servire per prevedere dirigenze professionali, con responsabilità della casistica. Infine, ad accompagnare ogni attività infermieristica, assistenziale o manageriale, è importante cresca l’attività di ricerca , con più professori nelle università, ma anche più spazio nelle organizzazioni aziendali; a questo deve servire il riconoscimento nazionale ottenuto da molte società scientifiche e su questo deve impegnarsi anche la SIDMI Toscana.
Articolo a cura di Sezione Toscana SIDMI
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