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Progettista dei servizi sanitari, una nuova opportunità

di Mario Ristaldi

Il mutamento dei modelli assistenziali e manageriali che caratterizza il contesto sanitario odierno sta determinando, da un lato, la richiesta di professionisti sempre più specializzati, dall’altro la costituzione di nuove professionalità nell’ambito della ricerca e dello sviluppo, tra cui vi è il Progettista dei servizi sanitari. Si tratta di un professionista, operante prevalentemente presso cooperative, consorzi e studi di consulenza, che è responsabile della progettazione e implementazione dei servizi sanitari offerti dalle stesse, sulla base delle esigenze assistenziali e gestionali riscontrate, ponendo l’attenzione tanto alla centralità dell’assistito quanto alla sostenibilità economica degli stessi.

Chi è il Progettista dei servizi sanitari

Tale figura, spesso erroneamente assimilata al Progettista Sociale, deve essere dunque in possesso di competenze clinico-organizzativo-gestionali in contesti sanitari quanto più variegati possibili (cure domiciliari, residenze assistenziali, istituti penitenziari, ecc.), tutte peculiarità proprie del profilo professionale dell’infermiere.

Chi scrive sta vivendo in prima persona l’identificazione e lo sviluppo di tale professionalità, cogliendone l’opportunità e supportando vari Enti nel miglioramento dei servizi offerti. Prima di analizzare la figura del Progettista Sanitario, però, è necessario definire il contesto in cui questa nasce.

Com’è nata la figura del Progettista sanitario

Come ben noto, per esigenze di natura economica e gestionale numerosi servizi offerti da Enti pubblici e privati sono erogati mediante l’affidamento a società terze, quali ad esempio cooperative, consorzi e associazioni, sia in forma totale (global service) che parziale (servizi infermieristici, servizi medici, ecc.).

L’affidamento è vincolato all’espletamento di una procedura di gara per la quale le società partecipanti sono tenute a presentare un’offerta economica ed un’offerta tecnica, ovvero un project work in cui sono descritte le modalità con cui si intende gestire i servizi oggetto dell’affidamento (approccio assistenziale, organizzazione, dotazioni strumentali, ecc.).

Contrariamente a quanto percepito, ad oggi l’offerta tecnica rappresenta il principale criterio con cui si decide l’aggiudicazione di una gara d’appalto (sono attribuiti mediamente 75 punti su 100 totali), per tale motivo è necessario che questa sia qualitativamente valida, ma al tempo stesso economicamente sostenibile.

Con modalità differenti, ma con i medesimi principi è assegnata a società terze anche la sperimentazione di progetti innovativi sanitari; si pensi ad esempio ai progetti di Telemedicina domiciliare o ai progetti di informatizzazione della cartella sanitaria.

In tale contesto alcune cooperative e società lungimiranti hanno inserito nel proprio organico figure prettamente dedicate alla progettazione sanitaria, prevalentemente infermieri con competenze gestionali e di ricerca.

Cosa fa il Progettista dei servizi socio-sanitari

Il Progettista dei servizi sanitari è in primis una figura sanitaria, che opera in società come quelle sopra citate, responsabile dello sviluppo di project work chiari, concreti ed innovativi con i quali le cooperative, i consorzi o simili possono aggiudicarsi l’affidamento in outsourcing di servizi sanitari e/o di progetti sperimentali.

In molti casi tale figura corrisponde ad un Infermiere che ha intrapreso percorsi formativi post base, quali Laurea Magistrale o Master di 1°-2° livello nelle funzioni di management.

La scelta dell’Infermiere non è casuale, ma deriva dalla consapevolezza che si tratti di una tra le figure maggiormente impiegate nei servizi sanitari offerti alla cittadinanza, in possesso di competenze che non sono esclusivamente di tipo clinico.

Le competenze clinico-organizzative, maturate sul campo o mediante il bagaglio formativo, devono associarsi ad ottime capacità di elaborazione testi, in maniera tale che il project work possa essere adeguatamente compreso dalla commissione valutatrice, nonché facilmente raffrontabile con gli altri progetti presentati.

Infine, il project work deve rispondere ai criteri di concretezza - traslando i modelli assistenziali teorici di riferimento in modelli gestionali tangibili - e di efficienza, ottimizzando l’impatto economico del progetto proposto in relazione alla base d’asta definita dall’Ente (pubblico o privato) committente.

Offerta tecnica: come si redige il project work e con quali strumenti

La redazione del project work richiede da parte del Progettista una preliminare analisi della documentazione di gara fornita dall’Ente committente (Asl, IRCCS, Fondazione, ecc.), nella quale sono identificati genericamente gli ambiti oggetto dell’affidamento (ad esempio la gestione dei servizi sanitari presso l’U.O. di Medicina), le finalità attese (ad esempio la riduzione della degenza media) e l’importo massimo di spesa prevista.

A seguire, il Progettista provvede ad effettuare sopralluoghi presso la struttura, a realizzare interviste con il personale coinvolto e numerose altre attività volte a valutare lo status quo.

Solo al termine di tali indagini esso inizia ad elaborare il project work avvalendosi di volta in volta anche di figure specialistiche per il contesto in oggetto e descrivendo in questo:

  • Gli approcci assistenziali adottati (ad esempio il modello del nursing transculturale), analizzando come questi siano concretamente applicati nel servizio
  • L’organizzazione proposta per il servizio, comprensiva dei professionisti coinvolti e delle ore che si intende erogare, in conformità ai requisiti di accreditamento regionali
  • Le modalità con cui si intende gestire, tutelare e fidelizzare le risorse umane (formazione erogata, sistemi di welfare proposti, strumenti per la prevenzione del burnout, modalità di gestione delle assenze, ecc.)
  • Le dotazioni strumentali proposte, sia necessarie alle attività di base sia per qualificare maggiormente il servizio offerto
  • Le migliorie gestionali offerte, fondate sulle più recenti evidenze scientifiche e sui modelli manageriali riconosciuti in ambito sanitario

Per la redazione materiale del project work, il Progettista adotta innanzitutto strumenti informatici di video-scrittura (p.e. Microsoft Word), di calcolo (p.e. Microsoft Excel) e di pianificazione (p.e. Microsoft Project), i quali possono essere a loro volta integrati da strumenti più o meno professionali di publishing (p.e. QuarkXpress), CAD, ecc.

Infine, nei casi in cui il project work elaborato risulti quello vincente, il Progettista supporterà attivamente le figure preposte all’implementazione ed avvio del servizio (Direttori, Coordinatori, ecc.), in quanto rappresenta il principale conoscitore dell’offerta elaborata.

I vantaggi per la professione infermieristica e non solo

Nel contesto odierno, ove sempre più giovani infermieri seguono percorsi formativi post-base di tipo direttivo-manageriale, tale opportunità lavorativa va maggiormente analizzata e sperimentata da questi, in quanto è coerente con il percorso di studi realizzato.

La figura del Progettista sanitario, oltre a creare un nuovo sbocco professionale, rappresenta anche un’opportunità fortemente stimolante ed appagante per gli infermieri, in quanto richiede un continuo aggiornamento e la costante ricerca dell’eccellenza progettuale

Non sono previsti attualmente percorsi formativi specializzanti, a differenza di quanto avviene per i Progettisti Sociali, tuttavia le Società che se ne avvalgono assicurano la formazione on the job dei candidati selezionati, mediante percorsi di affiancamento con figure già esperte.

Ad ogni modo è facile intravedere una rapida diffusione e richiesta di tale figura da parte di cooperative e società simili, con conseguente arricchimento dell’offerta formativa correlata. Tale considerazione deriva anche da un'accorta osservazione dell’evoluzione che ha caratterizzato l’affidamento dei servizi in outsourcing, la cui aggiudicazione è sempre più correlata alla componente tecnico-progettuale e sempre meno a quella economica.

Concludendo si evidenza che della diffusione di tali professionisti potrebbero avvantaggiarsene anche gli stessi Enti committenti, che si ritroverebbero a valutare project work di maggior valore, sia dal punto di vista qualitativo che innovativo.

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Commenti (2)

Mario Ristaldi

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Risposta a Bibliografia e info

#2

Salve Elisa,
mi scusi se la rispondo solo ora.
Non vi è bibliografia di riferimento, in quanto il contenuto dell'articolo è stato elaborato sulla base della mia esperienza lavorativa nel settore.
Attualmente ricopro il ruolo di Progettista dei Servizi Socio Sanitari presso una Cooperativa di Roma (in team con altri infermieri dirigenti e professionisti sanitari), e le posso assicurare che ci sono diverse realtà cooperative e di consulenza che hanno figure infermieristiche all'interno dello staff di progettazione.
Se vuole ulteriori informazioni non esiti a contattarmi via linkedin.
Saluti
https://www.linkedin.com/in/mario-ristaldi-269121bb/

Elisa Tartari

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Bibliografia e info

#1

Buongiorno, ho trovato l'articolo molto interessante.
Mi chiedevo su quale bibliografia ha relazionato quanto scritto nell'articolo e se in Italia sono già presenti delle figuri simili.
Grazie sin da ora per le risposte, buon lavoro
Dott.ssa Elisa Tartari