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Management

Ausl Romagna, congelata riforma su direzione infermieristica

di Redazione

Attuare un cambiamento organizzativo che riguarda la direzione di infermieri, operatori socio-sanitari e personale tecnico nonché trasformare la direzione infermieristica e tecnica da ospedaliera a distrettuale, creando tre posizioni di direttore sulle province di Ravenna, Rimini e Forlì-Cesena. È sostanzialmente questa la riorganizzazione in ambito sanitario che il direttore dell'Ausl Romagna, Tiziano Carradori, intende realizzare con l'atto aziendale presentato al collegio direttivo lo scorso 17 aprile.

Spaccatura in Ausl Romagna su proposta cambiamento organizzativo

sede ausl romagna

Sede dell'Ausl della Romagna

Sebbene il documento sia stato approvato all'interno dell'azienda e la riforma sia formalmente passata, il provvedimento ha creato una spaccatura evidente tra i componenti del collegio di direzione dell'Ausl, che emerge dal conteggio dei voti favorevoli e contrari, ed è altresì fortemente contestata sia dai sindacati e dai lavoratori sia dalle forze politiche.

L'assessore regionale Raffaele Donini ha riferito che nella conta interna risultano 31 voti a favore e 26 contrari, tuttavia, fonti interne all'azienda riportano che la riforma sarebbe stata approvata con un solo voto di differenza.

Nonostante la riforma sia in regola per diventare effettiva, è stata sospesa per l'intervento delle organizzazioni sindacali che ritengono sia più urgente intervenire su altre criticità che colpiscono le aziende sanitarie della Romagna. Lamentano altresì di non essere state interpellate: Nessun sindacato è stato coinvolto, denunciano le varie sigle.

La principale ragione del loro dissenso è espressa, in particolar modo, dalla Uil che obietta la decisione del Direttore Carradori di procedere in autonomia, senza fermarsi nemmeno di fronte al parere contrario di un numero considerevole di colleghi che sarebbero stati direttamente coinvolti dal cambiamento organizzativo.

Sebbene diversi punti della revisione pensata da Carradori non ci convincano, in questa fase il discorso non è tanto nel merito quanto nel metodo - sottolinea Michele Bertaccini, segretario Uil del settore sanità -. Si tratta di un cambiamento strutturale dell'azienda sanitaria che è stato fatto calare dall'alto, in un momento di estrema difficoltà in cui le priorità sono ben altre. Pensiamo alla drammatica carenza di personale, alla penuria di posti letto che interessa alcuni reparti e alla necessità di organizzare il Cau (Centro assistenza e urgenza, struttura nel territorio romagnolo alle quali le persone possono rivolgersi per problemi di salute urgenti ma non gravi), specifica.

La Uli si è pertanto rivolta al Sindaco di Ravenna, Michele De Pascale, direttore della Conferenza territoriale sociale e sanitaria (Ctss) che rappresenta tutti i Sindaci della Romagna, chiedendo che si proceda ad una revisione dell'atto aziendale. Alla conferenza dello scorso 29 aprile, dove sono emerse le ragioni dei sindacati e di coloro che avevano votato la propria contrarietà il 17 aprile, si è deciso di congelare il percorso di revisione dell'atto aziendale.

Nel corso della riunione è stata distribuita anche una nuova bozza per dare a tutti i convocati tempo e modo di riflettere e lavorarci, valutandone tutti gli aspetti, pro e contro. In attesa di questa valutazione e nella speranza che nella prossima votazione la riforma possa essere maggiormente condivisa, la decisione di scongelare l'atto aziendale di Carradori è stata rimandata.

Pensiamo che sia fondamentale l'opinione delle persone che saranno direttamente coinvolte dalla revisione, ribadisce Bertaccini, sottolineando che occorre tenere conto del fatto che le persone dimostrano di essere così divise. Non è un dato secondario, pertanto è doveroso fermarsi e prendere del tempo per riflettere e valutare, ammonisce.

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