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Formazione Infermieri

Laurea Magistrale in Scienze Infermieristiche ed Ostetriche

di Angela Cuoco

La Laurea Magistrale in ambito Infermieristico ed Ostetrico in Italia è una conquista piuttosto recente per la nostra categoria. Essa permette di incrementare le esperienze scientifiche e manageriali e di raggiungere, al termine dei due anni previsti, il livello specialistico di tipo dirigenziale.

Diventare Dottori Magistrali in Scienze Infermieristiche ed Ostetriche

Il Corso di Laurea Magistrale in Scienze Infermieristiche ed Ostetriche ha l'obiettivo di fornire allo studente una formazione di livello avanzato per l'esercizio di attività di elevata qualificazione in ambiti specifici e di fornire le basi per sviluppare, in più contesti clinico-assistenziali, la capacità di analizzare i bisogni, pianificare, progettare e gestire interventi, valutare e fare ricerca.

I laureati magistrali che abbiano acquisito le necessarie conoscenze scientifiche, i valori etici e le competenze professionali pertinenti alle professioni infermieristica e ostetrica e abbiano ulteriormente approfondito lo studio della disciplina e della ricerca specifica, alla fine del percorso formativo sono in gradi di:

  • analizzare le esigenze individuali e della collettività;
  • applicare lo sviluppo di nuovi metodi di organizzazione del lavoro;
  • mettere in atto tecnologie innovative anche nel campo dell’informatica;
  • attuare la pianificazione e l’organizzazione degli interventi pedagogico-formativi;
  • garantire l’omogeneizzazione degli standard operativi.

La Laurea Magistrale, inoltre, è condizione necessaria per accedere ai Master di secondo livello, sviluppati su specifiche aree professionali e/o organizzative.

Per il conseguimento della Laurea Magistrale lo studente deve acquisire 120 crediti formativi e presentare una tesi elaborata in modo originale, sotto la guida di un relatore.

L’accesso ad un percorso formativo post-base quale, in questo caso specifico, quello della Laurea Magistrale, è possibile per tutti gli infermieri in possesso della laurea triennale in Infermieristica, rilasciata ai sensi della normativa vigente o di altro titolo di studio conseguito all'estero, riconosciuto idoneo.

Possono accedervi, inoltre, tutti gli altri infermieri, le ostetriche e infermieri pediatrici (in possesso del diploma di scuola secondaria superiore) in virtù dell’art. 4 della L. 42/1999 dell’art. 1, comma 10, della L. 1/2002 che hanno reso equipollenti i precedenti diplomi ai fini dell’esercizio della professione e del proseguimento degli studi.

Pertanto, per l’accesso agli studi di Laurea Magistrale occorrono:

  • diploma di scuola media superiore;
  • laurea di primo livello afferente alla classe delle lauree nelle professioni sanitarie infermieristiche e professione sanitaria ostetrica o di altro titolo di studio conseguito in base alla normativa precedente e ritenuto equipollente ai sensi delle leggi 26/2/1999 n. 42 e 10/8/2000 n. 251 purché in possesso di 180 C.F.U;
  • superamento di una prova scritta consistente in un test a scelta multipla e l’inserimento nella graduatoria di merito a seconda del bando annuale emanato dall’Università di riferimento.

L'accesso al Corso di Laurea Magistrale è a numero programmato in base alla Legge 264/1999 e la prova di ammissione è predisposta autonomamente da ciascun ateneo, tenuto conto delle indicazioni ministeriali che fissano gli argomenti e la composizione numerica dei quesiti.

Il decreto MIUR 15 luglio 2014 ha stabilito che la prova di ammissione, della durata di 2 ore e predisposta da ciascuna università, consiste nella soluzione di ottanta quesiti a risposta multipla, di cui una sola esatta tra le cinque indicate su argomenti di:

  • (32 quesiti) teoria/pratica pertinente alle professioni sanitarie ricomprese nella classe di laurea magistrale di interesse;
  • (18 quesiti) cultura generale e ragionamento logico;
  • (10 quesiti) regolamentazione dell’esercizio delle professioni sanitarie ricomprese nella classe di laurea magistrale di interesse e legislazione sanitaria
  • (10 quesiti) cultura scientifico-matematica, statistica, informatica e inglese
  • (10 quesiti) scienze umane e sociali.

I programmi in base ai quali le università formulano autonomamente le domande di prova di ammissione sono i seguenti:

  • teoria e pratica delle disciplina specifica: accertamento delle conoscenze teorico-pratiche essenziali, nella prospettiva della loro successiva applicazione professionale, della capacità di rilevare e valutare criticamente da un punto di vista clinico e in una visione unitaria (estesa anche alla dimensione socioculturale) i dati relativi allo stato di salute e di malattia del singolo individuo e di gruppi, interpretandoli alla luce delle conoscenze scientifiche di base; dell’abilità e dell’esperienza, unite alla capacità di autovalutazione, per affrontare e risolvere responsabilmente i problemi sanitari prioritari. Applicare queste conoscenze anche nella risoluzione di problemi organizzativi e didattici, tenendo presenti le dimensioni etiche;
  • cultura generale e ragionamento logico: accertamento delle capacità di comprendere il significato di un testo o di un enunciato, di ritenere le informazioni ed interpretarle, di connetterle correttamente e trarne conclusioni logicamente conseguenti, scartando interpretazioni e conclusioni errate o arbitrarie;
  • regolamentazione dell’esercizio professionale specifico e legislazione sanitaria: accertamento delle conoscenze riguardo l’esercizio professionale specifico delle principali fonti legislative relative alla specifica disciplina e la legislazione sanitaria nazionale;
  • cultura scientifico-matematica, statistica, informatica e inglese: accertamento della padronanza estesa al versante sperimentale o applicativo di conoscenza base nei sottoelencati settori disciplinari: 
    matematica; 
    epidemiologia; 
    statistica; 
    informatica; 
    inglese.
  • scienze umane e sociali (psicologia, pedagogia, didattica sociologica, filosofia, management e organizzazione): accertamento delle conoscenze riguardo le diverse teorie presenti.

Inoltre il decreto fornisce indicazione circa la valutazione del candidato da parte di ciascuna commissione giudicatrice (nominata dai competenti organi accademici) che dispone di cento punti così suddivisi:

  • 80 punti per la prova scritta
  • 20 punti per la valutazione dei titoli.

Per la prova scritta vengono adottati i seguenti criteri:

  • 1 punto per ogni risposta esatta
  • -0,25 punti per ogni risposta inesatta
  • 0 punti per ogni risposta omessa.

La valutazione dei titoli accademici e professionali comprende:

  • diploma di laurea abilitante all’esercizio di una delle professioni sanitarie comprese nella classe di laurea magistrale di interesse (7 punti);
  • diploma universitario, abilitante all’esercizio di una delle professioni sanitarie comprese nella classe di laurea magistrale di interesse (6 punti);
  • titoli abilitanti all’esercizio di una delle professioni sanitarie nella classe di laurea magistrale di interesse, di cui alla legge n. 42/1999 (5 punti);
  • diploma di scuola diretta a fini speciali in assistenza infermieristica (DAI), di cui al D.P.R. n.162/82 (5 punti);
  • altri titoli accademici o formativi di durata non inferiore a sei mesi: 0,5 punti per ciascun titolo fino a un massimo di 2 punti;
  • attività professionali nella funzione apicale di una delle professioni sanitarie comprese nella classe di laurea magistrale di interesse, idoneamente documentate e certificate: 1 punto per ciascun anno o frazione superiore a sei mesi fino a un massimo di 4 punti;
  • attività professionali nell’esercizio di una delle professioni sanitarie comprese nella classe di laurea magistrale di interesse, idoneamente documentate e certificate: 0,5 punti per ciascun anno o frazione superiore a sei mesi fino a un massimo 2 punti.

Sbocchi Occupazionali

I laureati magistrali potranno trovare sbocchi occupazionali in strutture del SSN (ospedaliere e/o ASL) e nei dipartimenti delle professioni sanitarie con l’organizzazione di servizi sanitari; nella progettazione e realizzazione di interventi formativi per l'aggiornamento e la formazione permanente afferente alle strutture sanitarie, nonché nel contribuire alla formazione, per ciascuna specifica figura professionale, con attività tutoriali e di coordinamento del tirocinio e di concorrere direttamente all'aggiornamento relativo al loro profilo professionale e alla ricerca.

L’attività professionale può essere altresì esercitata in strutture pubbliche e private secondo la normativa vigente, in rapporto di dipendenza o libero-professionale. Il laureato magistrale in Scienze Infermieristiche e Ostetriche svolge un ruolo assistenziale avanzato e manageriale.

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Commenti (3)

Adri90b.

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2 commenti

laurea magistrale.

#3

Una laurea magistrale infermieristica serve per dare cattedre ai professori universitari.
praticamente nel 90% delle università la magistrale è inutile, materie da triennale ,come microbiliogica, patologia clinica e generale, psicologia ect come se noi fossimo minimedici, e di managment c'è meno del nulla.
quando la completi sei soddisfatto man non ti rimane nulla, e concorsi per la dirigenza sono posti gia assegnati. mentre per la ricerca, con una magistrale fatta cosi male ci fa poco. studiate che forse tra 20, 30 anni vi verra riconosciuta per fare il caposal facente funzione.

annadag

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1 commenti

EBOOK

#2

ciao a tutti ho appena acquistato EBOOK LAUREE MAGISTRALI 18 euro dove posso scaricarlo?

Annarita.Catapane

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1 commenti

Laurea

#1

Sono infermiera in un ospedale nell'estremo sud dell'Italia, ma penso non sia tanto differente nel resto del Paese. Sì come infermieri abbiamo raggiunto la formazione universitaria ma questo non significa che è migliorata la nostra professionalità anzi ...quello che è siamo riusciti a fare è creare nuovi giovani infermieri arroganti e presuntuosi solo per il fatto di avere la laurea. Si sentono dottori ma non lo sono