"Lo sviluppo e la crescita della professione infermieristica è ostacolata, se non sabotata..." Così inizia l'articolo scritto da David R. Thompson (cifr. Lo sviluppo della professione infermieristica in ambito accademico è ostacolato dalla sua stessa leadership?). L'articolo, rivolto alla leadership del Regno Unito e dell'Australia, è una denuncia al calo generale dell'infermieristica universitaria, inteso come scarso contributo alla ricerca dato dai professori universitari d'infermieristica e come scarso successo delle cattedre cliniche in infermieristica.
L'autore si propone di rintracciare il "guasto" nell'evoluzione storica della leadership. "Grazie ad una combinazione tra fortuna, tempi e interessi professionali...sono stati nominati molti professori e capi dipartimento quando l'infermieristica ha avuto il suo improvviso ingresso nel settore dell'istruzione superiore... Le stesse vecchie élite siedono ora sul trono delle posizioni universitarie più potenti...La mentalità alla scientificità,tuttavia, è rimasta ai vecchi college d'infermieristica".
Si potrebbe rispondere al dott. Thompson che l'articolo sembra essere scritto ad immagine della professione infermieristica italiana. Si, si potrebbe, ma il nostro "guasto" potrebbe avere diverse cause e di certo ha una storia diversa. Come mai l'Italia infermieristica ha sempre dovuto guardare al modello anglosassone? La risposta va ricercata nella storia. Nel mondo anglosassone quando è nata "l'assistenza infermieristica" intesa come disciplina si è subito cercato di fondare una classe dirigente infermieristica, capite dunque che il futuro è un altro futuro se a prendere le decisioni importanti per la professione ci sono dirigenti infermieri e non ci sono altri professionisti.
Purtroppo in Italia la classe dirigente è nata "tardi", abbiamo dovuto aspettare la Legge n. 251 del 10 agosto 2000, "Disciplina delle professioni sanitarie infermieristiche, tecniche, della riabilitazione, della prevenzione, nonché della professione ostetrica" che istituisce la dirigenza infermieristica e la laurea specialistica. Già! Abbiamo dovuto aspettare il XXI secolo per essere una vera professione con dei veri dirigenti infermieri, ma come si suol dire "meglio tardi che mai", sempre che ora sappiano essere veri dirigenti (ma questa è un'altra storia).
Altro problema italiano: la RICERCA! Non so se vi è mai capitato di dire "mi piacerebbe far ricerca o il ricercatore" avete visto le facce di chi vi aveva difronte? "Sei un'infermiera/ e che ricerca vuoi fare?" Ecco, se si è particolarmente bravi si riesci a spiegare che d'infermieristica c'è tanto da scrivere, tanto su cui far ricerca, potreste chiamare in causa la madre delle infermiere e raccontare le sue gesta, dire che nel XIX secolo Florence Nightingale, usava già il metodo statistico, faceva indagini epidemiologiche durante la guerra di Crimea ed elaborava un sistema di calcolo per i costi dei servizi sanitari dell'esercito. Ma a volte si sa, le parole ci mancano - siamo una professione umile dicono - e non riusciamo a spiegare cosa significhi far ricerca. Succede, succede perchè ahimè ci manca la consapevolezza della nostra importanza.
E di una disciplina - si sa anche questo - l'importanza si misura in contributo scientifico. L'insegnamento del metodo scientifico, nella maggior parte dei casi, cercano d'insegnarcelo già nei primi tre anni di studio, diciamo che sicuramente è più approfondita in un percorso magistrale che spalanca il mondo del dottorato. Il D-O-T-T-O-R-A-T-O, un sogno...il sogno per pochi, il sogno di pochi, il sogno che pochi conoscono.
Eppure, riprendendo le parole della professoressa M.Cantarelli "Lo scarso numero di professori ricercatori e ancor più di professori associati sono una fragile difesa dei ruoli professionali;non aver professori ordinari nella disciplina significa non avere possibilità di incidere..."
Cari infermieri, teniamo bene a mente che l'assistenza infermieristica è una disciplina, essere un infermiere significa svolgere una professione e non un mestiere, essere infermiere vuol dire assistere, dirigere, insegnare e anche FARE RICERCA.
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