Il Rooming in consiste nella possibilità per la neo mamma di avere il bimbo nella propria stanza 24 ore su 24 e occuparsene fin da subito, con la garanzia del supporto del personale sanitario, in primis le ostetriche. Il Rooming in è raccomandato da Unicef ed Oms come buona pratica per assicurare una forte ed efficace creazione del legame madre bambino e per sviluppare un efficace allattamento al seno.
Cos'è il Rooming in e perché è raccomandato
La pratica del Rooming in prevede la permanenza del bambino nella stessa stanza della madre fin da subito dopo il parto.
Ad oggi moltissime strutture fanno sì che la coppia madre bambino possa essere fin da subito riunita nella stessa stanza ospedaliera e alcuni ospedali davvero virtuosi permettono la presenza anche del padre durante i primi giorni di esogestazione.
Purtroppo però, soprattutto in Italia, una minima percentuale di ospedali ha ancora al suo interno la struttura del nido, con figure professionali responsabili del neonato desuete, come quelle della puericultrice.
Questo può portare a gravi conseguenze, soprattutto legate al mancato inizio di un efficace allattamento al seno. Nel nido spesso le madri possono accedere solo a determinati orari, cosa che pregiudica una delle situazioni cardini dell’allattamento efficace, quello dell’allattamento a richiesta del neonato.
In questo modo, infatti, rischiano di non essere rispettati i ritmi fisiologici di sonno veglia del neonato nei primi giorni di vita.
Per questo motivo la pratica delrooming in è inserita all’interno dei dieci passi per un efficace allattamento al seno.
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