La Federazione nazionale degli ordini della professione di ostetrica e gli Ordini territoriali chiedono al Governo che le ostetriche, già specificamente formate, possano fornire il loro contributo nella somministrazione vaccinale. «È anche in questo modo che possono dimostrare la propria professionalità e resilienza».
Vaccinazioni anti Covid, perplessità per mancato coinvolgimento ostetriche
Inserire anche le ostetriche tra i professionisti vaccinatori potenziando così il piano vaccinale e, soprattutto, raggiungere l’adeguata immunità di gregge
. La proposta veicolata dalla Fnopo e dagli Ordini territoriali – che, in questo modo, dà voce ai 21mila professionisti italiani che si sono resi disponibili a implementare il sevizio – torna ad essere formulata, con forza, dopo essere già stata più volte rappresentata sia al ministro della Salute, Roberto Speranza, sia ai Commissari straordinari per la gestione dell’emergenza Covid che si sono avvicendati sia ai presidenti del Governo, Giuseppe Conte prima e Mario Draghi adesso.
La Federazione nazionale degli ordini della professione di ostetrica, però, non cela il proprio malumore. Perlomeno in merito a quanto avvenuto fino ad oggi. Purtroppo tale richiesta non ha trovato alcuna risposta né applicazione – prosegue nella lettera aperta – eppure le ostetriche, al pari delle altre professioni sanitarie, forniscono il proprio contributo a pieno titolo nel Servizio sanitario nazionale, operando in differenti setting assistenziali, anche presso i centri vaccinali e come libere professioniste. Parliamo di personale già disponibile e formato per la somministrazione di vaccini non soltanto alle donne
.
Va da sé che in Italia l’attuale condizione epidemiologica d’emergenza – a cui rimandano i provvedimenti del Governo incaricato – necessita non solo di scelte ma anche di azioni tangibili che possono trovare concreta applicazione nel breve e medio periodo. In questo senso, la richiesta lanciata alle forze governative si esplicita nella mobilitazione di tutte le risorse nazionali, per combattere sempre di più, in modo tempestivo ed efficace, la diffusione del Covid-19 e la sua aggressività.
Ciononostante, senza alcuna motivazione comprensibile, non vengono prese in considerazione i numerosi professionisti dell’ostetricia, uomini e donne, già presenti nei Servizi sanitari regionali e chi svolge la libera professione
, riprendono i vertici nazionali della professione ostetrica. Quindi l’interrogativo: Non si capisce il perché, considerando che rappresenta l’obiettivo comune raggiungere la vaccinazione di massa. La sinergia di intenti portata avanti dalla Fnopo, insieme ai 65 Ordini professionali territoriali, si muove nella direzione di supporto all’Italia che vive la più grave crisi della sua storia
.
Ne consegue che è anche attraverso tale disponibilità che le ostetriche dimostrano la propria professionalità e resilienza – prosegue la Federazione nazionale degli ordini della professione di ostetrica –, oltre a quanto ogni giorno si trovano ad affrontare tutte le volte che prendono in carico le donne per il monitoraggio del loro stato di salute, con esami di routine e di misure di prevenzione
. E ancora, nel corso dell’intero iter perinatale e presso i centri per la Procreazione medicalmente assistita nei quali effettuano controlli anche i partner
.
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