Il 16 aprile 2021 la Federazione Nazionale degli Ordini della professione di Ostetrica (FNOPO), tramite la Circolare n. 25/2021, comunica che in data 15 aprile 2021 ha sottoscritto il “Protocollo d’intesa tra il governo, le regioni e le province autonome, la Federazione Nazionale degli Ordini della Professione di Ostetrica” che definisce la cornice nazionale e le modalità per il coinvolgimento delle ostetriche nella campagna di vaccinazione anti Covid-19.
FNOPO e Ministero Salute: al via vaccinazioni da parte delle ostetriche
Il Ministero della Salute ha sottolineato l’importanza del contributo attivo delle ostetriche, storicamente impegnate nella vaccinoprofilassi, al fine di procedere alla vaccinazione anti Sars-CoV-2 della popolazione italiana nel più breve tempo possibile.
Infatti, solo con una risposta vaccinale massiva e sistematica, il sistema sanitario può adeguatamente e concretamente fronteggiare la pandemia in corso, riducendo i tempi di raggiungimento dell’immunità di gregge, riducendo di conseguenza la diffusione del contagio ed il numero di vittime della malattia infettiva.
Il protocollo prevede il reclutamento delle ostetriche nell’attività di somministrazione dei vaccini su adesione volontaria e non obbligatoria, sulla base di specifiche modalità organizzative e caratteristiche territoriali.
Il coinvolgimento delle ostetriche nella campagna vaccinale prevede una prestazione aggiuntiva da realizzare al di fuori dell’orario di servizio senza incorrere nelle incompatibilità previste dalla normativa vigente e previa frequenza del Corso ISS ID1 I74F20 “Campagna vaccinale Covid-19: la somministrazione in sicurezza del vaccino anti SARS-CoV-2/Covid-19”.
Prima di tale accordo è stata molto discussa la legittimità del coinvolgimento delle ostetriche nella pianificazione ed attuazione dei piani di vaccinazione, con particolare riguardo alla vaccinazione contro il Covid-19, eppure i dubbi espressi, secondo numerosi pareri legali, sono privi di fondamento giuridico.
A riguardo il sistema normativo vigente che disciplina le professioni sanitarie porta a conclusioni chiare in merito a definizione ed individuazione della competenza vaccinale in capo all’ostetrica, su prescrizione ed in collaborazione con un medico referente presente in struttura, nell’ambito definito dal profilo professionale.
In primis la legge 26 febbraio 1999 n. 42 (Disposizioni in materia di Professioni sanitarie) ha individuato per la professione sanitaria ostetrica caratteristiche di autonomia professionale ed un campo proprio di attività e responsabilità che è regolamentato dal profilo professionale (DM 740/1994), dall’ordinamento didattico del corso di laurea e dal codice deontologico.
La competenza vaccinale dell’ostetrica è confermata dalla legge 10 agosto 2000 n. 251 “Disciplina delle professioni sanitarie infermieristiche, tecniche, della riabilitazione, della prevenzione nonché della professione ostetrica” che all’art. 1 recita: Gli operatori della professione sanitaria ostetrica svolgono con autonomia professionale attività dirette alla prevenzione, alla cura e salvaguardia della salute individuale e collettiva, espletando le funzioni individuate dalle norme istitutive dei relativi profili professionali nonché dagli specifici codici deontologici ed utilizzando metodologie di pianificazione per obiettivi dell’assistenza
.
Infine l’art 1 del DM 740/1994 espressamente attribuisce all’ostetrica interventi di educazione sanitaria e sessuale sia nell'ambito della famiglia che nella comunità
. L’ostetrica infatti ha come campo proprio di attività l’assistenza alla donna, alla donna in gravidanza, alla puerpera, al neonato, nonché alla famiglia e alla comunità.
Dunque la presenza di competenze specifiche in ambito vaccinale legittima pienamente – tanto più in situazione di emergenza sanitaria – l’impiego di questa professionista nella campagna di vaccinazione di massa contro il SARS-CoV-2, non solo perché ragioni di necessità ed urgenza connesse alla pandemia richiedono che il sistema sanitario risponda con tutte le sue risorse professionali, ma soprattutto perché il profilo professionale, e quindi l’ambito di competenze dell’ostetrica, appare garantire qualità ed appropriatezza anche rispetto a questa prestazione sanitaria specifica.
Infine è anche attraverso la disponibilità a vaccinare che le ostetriche dimostrano la propria professionalità e resilienza, oltre a quanto quotidianamente si trovano ad affrontare tutte le volte che prendono in carico le donne e i neonati per il monitoraggio del loro stato di salute.
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