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Pronto soccorso? È una maratona, ma corro sempre per amore

di Paola Botte

A lui piace correre. E a sentire la sua storia non c'è dubbio. Riccardo Gullotta, infermiere all'ospedale Fornaroli di Magenta, corre per lavoro e per passione. Infatti, divide le sue giornate tra i chilometri percorsi nella corsia del Pronto soccorso - dove lavora dal 1993 - e quelli corsi per allenarsi in vista delle maratone a cui ha preso parte. L'ultima a settembre, a Berlino.

Su e giù per il Ps, Riccardo: Maratoneta per lavoro e per passione

Riccardo Gullotta, infermiere di Pronto soccorso e maratoneta per passione

In Pronto soccorso, come in una maratona, si corre tanto. In entrambi i casi - confessa Riccardo - si ha un rapporto di amore e odio. La maratona è uno sport difficile, che richiede sacrificio e volontà. Spesso durante la corsa dici: “Ma chi me l'ha fatto fare”, poi però quando arrivi, la gioia e la felicità prendono il sopravvento e ti organizzi subito per la prossima gara.

Stessa cosa accade in ps, dove noi infermieri a volte - dice - ci lamentiamo per i troppi sacrifici a cui siamo costretti: turni pesanti, aggiornamenti continui, disponibilità a sopperire alle carenze organizzative strutturali e di personale. Tutto per poter rispondere alle richieste degli utenti che si rivolgono al Ps. Poi però, l'amore per il Pronto soccorso riaffiora ogni volta che si riesce a salvare una vita, a parlare con un paziente, a creare quello scambio umano che solo certe situazioni particolari come l'area emergenza-urgenza possono offrire.

D'altronde lui ha sempre saputo che questi due amori lo avrebbero accompagnato per la vita. Sin da ragazzo, quando frequentava la scuola per infermieri nel catanese, in Sicilia, Riccardo aveva già colto l'essenza del Pronto soccorso e quella della corsa, che praticava già all'epoca, ma mai con la stessa costanza di adesso.

Entrambi richiedono competenze, sacrifici, determinazione. Da quattro anni - continua - corro 3 o 4 volte a settimana, anche grazie al gruppo Tapascione Running Team di Robecco sul Naviglio di cui faccio parte. La mia prima maratona è stata a marzo del 2014 a Roma, l'ultima, proprio a Berlino. Le mete che ho già visitato sono New York, Barcellona, Londra, Firenze e altre e il mio obiettivo è concludere le Majors.

La costanza non è un elemento da sottovalutare, soprattutto se si lavora su turni, perché a volte si è talmente stanchi da non avere voglia, però poi la passione predomina.

I suoi parenti che dicono? Sono contenti anche se pensano che io corra per i ristori e per poter mangiare di più - sottolinea sorridendo - ed in effetti non hanno tutti i torti. Da quando ho iniziato a correre molti miei amici e colleghi si sono avvicinati alla corsa, ognuno di loro per svariati motivi. È uno sport che fa benissimo al fisico e alla mente.

E se gli chiediamo cosa si aspetta dal futuro, Riccardo dice molto serenamente e con un pizzico di autoironia, che non gli dispiacerebbe riuscire a perdere qualche chilo.

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