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Il pensiero divergente può guidarci fuori dal guado dell’oggi?

di Ornella Ventura

In questo tempo critico crescono gli aspetti più bassi dell’animo umano quali: ignavia e codardia, e crescono quelli più elevati come: solidarietà, creatività, coraggio. L’ignavia spinge a non impegnarsi, fino a credere di evitare il coinvolgimento. Dissociarsi da sé stessi, dalla realtà, negare l’esistenza di un’adulterazione collettiva in atto, riduce la nostra capacità di agire e aumenta la solitudine.

Il bisogno di sentire l’appartenenza alla specie umana

Impegnarsi a camminare sulla strada dell’essere umani, accorda quel che siamo con quel che facciamo.

La promessa sociale di una felicità immaginaria distoglie l’attenzione e l’energia da dove davvero sono necessarie. Per contro cresce il desiderio di sentirsi fratelli e sorelle su questo pianeta, capaci di compiere azioni creative. Rispunta la voglia di volersi coinvolgere, partecipare alla vita. Agire con determinazione per ciò in cui si crede, impegnandosi per farlo accadere.

La codardia spinge a cedere alla paura di pericoli immaginari, eludere azioni non sostenute dall’ambiente conosciuto. La paura porta a cercare la causa del pericolo fuori da sé, proiettare all’esterno la minaccia alle proprie false sicurezze. Lo vediamo nelle sterili ideologie di massa e nello schieramento di fazioni politiche contrapposte.

In questo continuo andamento ondulatorio dell’animo umano, tuttavia, emerge il desiderio di smettere di delegare, il coraggio di lasciare andare l’illusione che qualcuno ci salvi. Crescono nuove forme di cooperazione, nuove sinergie, che utilizzano l’ansia di questo tempo per promuovere la fiducia in sé stessi, decidere e agire per il bene comune.

Emerge il bisogno di sentire l’appartenenza alla specie umana. Custodire insieme l’ambiente vitale, sostenersi e proteggersi in una consapevole scelta di interdipendenza. Cresce l’intenzione individuale di delegare la propria vita a un’autorità esterna e alimentare una versione univoca e assoluta della realtà, e quella opposta, di assumersi la responsabilità, ascoltarsi, essere fedeli a sé stessi, entrare in un flusso in cui ciascuno realizza il proprio valore.

Aumentano le persone che, invece di combattere contro qualcosa, agiscono verso qualcosa; lavorano a livello individuale per dare forma concreta ai loro sogni. Dimostrano il loro talento personale e, insieme, costruiscono una realtà alternativa al sistema culturale dominante.

Scegliere di percorrere la via dell’opportunismo comporta vivere nella dissimulazione, nella separazione. Impegnarsi a camminare sulla strada dell’essere umani, accorda quel che siamo con quel che facciamo. Da una parte le strategie utilizzate dai governi nell’attuale guerra di potere sul pianeta, si trovano nell’esperienza interiore degli individui che ne sono mentalmente ed emotivamente soggiogati.

Dall’altra parte, lo spirito che anima i movimenti di aggregazione e costruzione di un mondo più rispettoso del pianeta che ci ospita, nutre la motivazione individuale a volersi svegliare e dare un senso compiuto alla vita.

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