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Ho vinto un concorso, mai arrendersi

di Paola Botte

Vincere un concorso pubblico. Il sogno di migliaia di infermieri. Alessandro, dopo numerosi viaggi in giro per l'Italia, finalmente ne ha vinto uno. E adesso è pronto per iniziare la sua nuova vita.

Alessandro: Dopo tante delusioni, finalmente ce l’ho fatta

alessandro vincitore concorso

Alessandro, l'infermiere che ha vinto il concorso

Non c'è vittoria senza sacrificio, non c'è gloria senza sofferenza. Questo è ciò che Alessandro, infermiere dal 2014, scriveva su Facebook all'indomani della notizia. Una frase che rappresenta la sua storia fatta di rinunce, di spese, di viaggi in autobus per tutta Italia, di turni di lavoro stancanti che si accavallavano spesso con le partenze per partecipare alle prove preselettive dei concorsi pubblici. Una storia scritta purtroppo sulla pelle di tutti gli infermieri in cerca di stabilità, ma che nonostante le enormi difficoltà decidono ogni giorno di fare con amore e professionalità il loro lavoro.

Ho sostenuto molti concorsi in questi ultimi due anni, tra lavoro, casa e studio – dice Alessandro -. Altrettante sono state le delusioni per non avere raggiunto l'obiettivo. A volte di pochissimo. Ma alla fine sono stato ripagato per tutti i sacrifici fatti.

Fare l'infermiere non si sceglie - continua - è una vocazione vera e propria e lo si può capire fin dai primi giorni di tirocinio. Intraprendere il percorso infermieristico implica tre anni intensi di studio e tirocinio dove non si ha tempo per se stessi.

Un percorso difficile che continua anche dopo la laurea, con la ricerca di un lavoro e assunzioni in strutture che si trovano a volte in luoghi lontanissimi da casa, stipendi bassi e precariato. Ma d'altra parte, si tratta di un percorso pieno di insegnamenti e soddisfazioni.

Non arrendetevi mai

Pochi mesi dopo la laurea, ho iniziato a lavorare per una società, che si occupa di progettazione ed erogazione di servizi di supporto al paziente - spiega -, in particolar modo il trattamento del paziente insulino dipendente con microinfusore. Un’esperienza unica, dove ho capito veramente l’importanza e la continua evoluzione della tecnologia innovativa nell’ambito sanitario.

Dal 2016, Alessandro vive in Lombardia e a Bergamo ha trovato lavoro in una delle più importanti Rsa della regione. Finché non ha vinto il concorso che gli ha aperto grandi prospettive per il futuro professionale, dove spera avrà la possibilità di entrare in un reparto di diabetologia, sua più grande aspirazione. Di solito - sottolinea - in molti ambiscono al pronto soccorso, al 118 o alla rianimazione, per me è diverso. Io spero proprio di entrare in un reparto di diabetologia e ampliare quanto più possibile le conoscenze e il trattamento sul paziente con diabete di tipo 1.

D'altronde, entrare in un ospedale pubblico non offre solo la stabilità economica, che senza dubbio è importante, ma soprattutto la possibilità di sognare in grande. Di confrontarsi, negli anni di servizio, con colleghi che arrivano da altri reparti, di cambiare unità, imparare da tutti e scoprire nuovi stimoli insieme alla propensione verso altri tipi di pazienti o patologie. È ciò a cui aspira l’esercito di infermieri che abbiamo incontrato durante i concorsi. E se chiediamo ad Alessandro di dare un consiglio ai colleghi meno fortunati di lui che non hanno ancora vinto un concorso, lui risponde: So che in questi anni ho dato tutto ciò che ho potuto. Così quello che posso suggerire è di non arrendersi mai. Provare e riprovare con impegno più concorsi fino al raggiungimento della meta.

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