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Editoriale

Se è l'infermiere ad aver bisogno di assistenza è davvero futuro?

di Redazione

Elaborare progetti e darsi prospettive di sistema è positivo, ma è necessario che in tutto questo i reali e concreti stakeholder della rappresentanza istituzionale della professione - gli infermieri - possano riconoscersi. Così Annalisa Silvestro, responsabile nazionale Coordinamento delle professioni sanitarie e sociosanitarie Fials, a margine di una lettura attenta del Documento di consenso, elaborato in seno alla Fnopi, che delinea l'infermiere del futuro. Un documento interessante nei contenuti, ma che, giocoforza, suscita non pochi quesiti. Uno su tutti? Quello che ruota attorno alla nascita dei "nuovi assistenti all'infermieristica" e che riporta alla mente quella non proprio lontanissima fase storica in cui gli infermieri battagliavano tenacemente perché si riconoscesse la loro autonoma funzione che era di assistere la persona, non certo il medico. Il rischio è che di così avveniristico ci sia poco, a scapito della centralità del cittadino.

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