Votare online per l’elezione dei rappresentanti degli ordini professionali. È quanto profila un emendamento Pd alla riforma.
Riforma ordini professionali, l’idea del voto online
A lanciare la proposta del voto telematico è Donata Lenzi, capogruppo Pd in commissione Affari sociali alla Camera, parlando degli emendamenti depositati al ddl Sanità.
Il senso degli emendamenti presentati al ddl Lorenzin - spiega Lenzi - è di favorire una maggiore portata innovativa al provvedimento in modo da rendere gli ordini professionali più partecipati. Da qui la proposta di un limite di mandato per gli incarichi direttivi e di modalità di elezione on line, o comunque con più seggi e più giorni per votare. Non si può certo investire su un ruolo degli ordini professionali quando la partecipazione al voto supera di poco il dieci per cento degli aventi diritto
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Inoltre, gli ordini professionali sanitari avranno dei revisori dei conti esterni. In commissione Affari Sociali alla Camera, infatti, è stato approvato l’emendamento al ddl Lorenzin sul riordino degli ordini professionali, a prima firma Silvia Giordano, che prevede che i revisori dei conti siano scelti presso l’albo dei revisori legali, sotto il controllo del Mef. Fino ad ora, infatti, i revisori dei conti erano nominati all’interno delle categorie professionali, fatto che determinava situazioni al limite del paradossale come l’avere medici o infermieri, che si trovavano ad operare su argomenti che esulavano dalle loro strette competenze.
Adesso c’è da vedere come prenderanno la proposta dai vari collegi Ipasvi e dalla Federazione nazionale, in aria di elezioni. Per il momento già alcuni infermieri hanno sollevato il problema per cui non è certo con il voto online che si riuscirà a colmare la sfiducia della categoria nei confronti dei collegi Ipasvi, dimostrata dal fatto che in pochissimi vanno a votare.
Insomma, il voto online potrebbe non essere sufficiente a far riavvicinare i collegi al territorio. Oppure sì? Di certo, una modalità di voto più smart potrebbe aumentare l’affluenza. Ma resta da capire se effettivamente una mossa del genere possa davvero innovare i collegi o l'innovazione passi prima da altre strade.
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