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editoriale

Riforma degli ordini, spunta l'idea del voto online

di Leila Ben Salah

Votare online per l’elezione dei rappresentanti degli ordini professionali. È quanto profila un emendamento Pd alla riforma.

Riforma ordini professionali, l’idea del voto online

voto online

L'idea del Pd è di votare online per gli ordini professionali (foto Polyas)

A lanciare la proposta del voto telematico è Donata Lenzi, capogruppo Pd in commissione Affari sociali alla Camera, parlando degli emendamenti depositati al ddl Sanità.

Il senso degli emendamenti presentati al ddl Lorenzin - spiega Lenzi - è di favorire una maggiore portata innovativa al provvedimento in modo da rendere gli ordini professionali più partecipati. Da qui la proposta di un limite di mandato per gli incarichi direttivi e di modalità di elezione on line, o comunque con più seggi e più giorni per votare. Non si può certo investire su un ruolo degli ordini professionali quando la partecipazione al voto supera di poco il dieci per cento degli aventi diritto.

Inoltre, gli ordini professionali sanitari avranno dei revisori dei conti esterni. In commissione Affari Sociali alla Camera, infatti, è stato approvato l’emendamento al ddl Lorenzin sul riordino degli ordini professionali, a prima firma Silvia Giordano, che prevede che i revisori dei conti siano scelti presso l’albo dei revisori legali, sotto il controllo del Mef. Fino ad ora, infatti, i revisori dei conti erano nominati all’interno delle categorie professionali, fatto che determinava situazioni al limite del paradossale come l’avere medici o infermieri, che si trovavano ad operare su argomenti che esulavano dalle loro strette competenze.

Adesso c’è da vedere come prenderanno la proposta dai vari collegi Ipasvi e dalla Federazione nazionale, in aria di elezioni. Per il momento già alcuni infermieri hanno sollevato il problema per cui non è certo con il voto online che si riuscirà a colmare la sfiducia della categoria nei confronti dei collegi Ipasvi, dimostrata dal fatto che in pochissimi vanno a votare.

Insomma, il voto online potrebbe non essere sufficiente a far riavvicinare i collegi al territorio. Oppure sì? Di certo, una modalità di voto più smart potrebbe aumentare l’affluenza. Ma resta da capire se effettivamente una mossa del genere possa davvero innovare i collegi o l'innovazione passi prima da altre strade.

Giornalista
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