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L’evoluzione professionale è collettiva, non individuale

di MS

Parafrasando il nostro Direttore - 2020 anno della consapevolezza -, il 2020 dovrebbe essere anche l’anno del ricordo. Un ricordo intimo, lontano nel tempo, ma “continuamente e costantemente” attuale. Il 9 gennaio del 1995, quindi quasi 25 anni fa, in Gazzetta Ufficiale veniva pubblicato il Regolamento concernente l’individuazione della figura e del relativo profilo professionale dell’infermiere (D.M. 739/94). Si trattò di un momento storico; prima fondamenta della magistrale costruzione che oggi è l’infermieristica.

Conoscere la storia per costruire il futuro

Eppure, guardando con occhi stanchi e, in parte, segnati dal tempo, quella cronologia di eventi, scopriamo che alcuni mattoni di quel basamento poc’anzi descritto scricchiolano non poco di fronte agli anni trascorsi; non garantiscono affidabilità; non si riesce ad aggiustarli.

Un vantaggio lo abbiamo però: sappiamo esattamente quale mattone è malmesso: articolo 1, comma 3, lettera d: l’infermiere garantisce la corretta applicazione delle prescrizioni diagnostico-terapeutiche

Ed anche la “cura” non è poi così dispendiosa, visto che la gran parte dei professionisti infermieri ha già riparato il danno. C’è però una nicchia professionale che fatica a recepire tale dettato normativo, a tal punto che prescrizioni mediche non corrette, diventano “semplici somministrazioni” da buoni vecchi meri esecutori.

Le cose non stanno così. L’evoluzione professionale dovrebbe essere collettiva e non individuale! La professione dovrebbe evolversi ed i professionisti con lei!

Anche per ciò che attiene il rinnovo delle conoscenze, non sempre provengono dal mondo sanitario, bensì dalle aule dei Tribunali, dove giudici consapevoli del ruolo degli infermieri restituiscono, loro sì, profili di responsabilità aggiornati e contemporanei.

Per cui utile sarebbe, ogni tanto, upgradare le proprie conoscenze leggendo sentenze, studiando quindi come gli altri contestualizzano il nostro ruolo all’interno dell’equipe assistenziale.

Torniamo ad essere protagonisti del nostro destino

Torniamo a segnare il passo di una professione ricca, autonoma, dotata di tutti i tools per prendere decisioni, magari in contrasto con un altro professionista sanitario, ma di certo garante della salute e del benessere dell’utente, vero e per certi aspetti unico beneficiario della nostra “evoluzione professionale”.

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