Lorenzo si è laureato nei giorni scorsi presso l'Università degli Studi di Bari con votazione finale di 110/110 e lode e plauso accademico con una tesi sull'educazione alla salute.
BARI. Lorenzo Petrucci si è laureato in Infermieristica il 3 dicembre 2015 con votazione 110 e lode con plauso accademico presso l'Università degli Studi "Aldo Moro" di Bari con una tesi sul tema “Per ridurre l’incidenza della patologia non bisogna aspettare la patologia”. Indubbiamente una provocazione che nasce dal panorama che oggi si delinea nell’ambito dei servizi sanitari e nella società.
Petrucci ha spesso collaborato con la Redazione di Nurse24.it per eventi mediatici locali e nazionali. Lo abbiamo ascoltato. Vediamo cosa ha da dirci sul suo lavoro di ricerca.
di Lorenzo Petrucci (*)
I cittadini oggi tendono a delegare la propria salute , la continuità del benessere al medico, infermiere, ospedali quando in realtà dovrebbe essere lui stesso il primo ad acquisire le nozioni, informazioni giuste ed adeguate per migliorare il controllo su di sé migliorando la sua qualità di vita. Quest’ultima frase non è altro che la definizione di educazione alla salute emanata dall’ OMS nel 1984.
La seconda motivazione che mi ha spinto a realizzare questo studio nasce dal fatto che oggi la politica sanitaria ha focalizzato sempre più l’attenzione sulla fase acuta della malattia, quando la patologia oramai è insorta con segni e sintomi .
Pero bisogna chiedersi … questa è la migliore strategia per migliorare la qualità di vita del cittadino nel 2015 ?
Certamente no … Oggi bisogna educare il cittadino facendoli acquisire delle nozioni in modo tale che sia proprio lui a fare delle scelte consapevoli e responsabili migliorando la sua qualità di vita.
Il mio studio è stato focalizzato sul cittadino di domani , cioè l’adolescente di oggi . Lo studio riguarda 435 ragazzi delle classi 4 e 5 degli istituti d’istruzione secondaria di Lecce :
- I.S.S “E.FERMI”LECCE = 224 questionari
- S. “G. BANZI BAZOLI” LECCE = 69 questionari
- “PIETRO SICILIANI” LECCE = 72 questionari
- “GALILEI COSTA” LECCE = 70 questionari
Lo studio è stato realizzato al fine di ottenere dei dati statistici riguardanti il fumo di sigaretta, alcol, sedentarietà, obesità , sostanze stupefacenti ma anche per comprendere se i ragazzi sono favorevoli all’educazione alla salute nelle scuole come prassi nel senso positivo della parola e non come materiale eccezionale e occasionale. Lo studio ha assunto anche un’altra finalità. Ha consentito di comprendere se realmente i ragazzi oggi conoscono i danni provocati dai fattori di rischio precedentemente elencati…
I dati sono allarmanti perché si evince che quasi tutti i ragazzi dichiarano di conoscere i danni provocati dai diversi fattori di rischio come fumo o alcol ma nel momento in cui si chiede esplicitamente di elencare qualcuno i dati sai ribaltano . In media il 70 / 80 % credere di conoscere i danni in realtà non è così . Ecco perché assume un importanza notevole far entrare l’educazione alla salute nelle scuole . La scuola oggi nella maggior parte dei casi punta sulla crescita solo ed esclusivamente intellettuale del ragazzo tralasciando tutti gli altri aspetti che completano il ragazzo appunto prendersi cura della propria salute. Oggi lo stato cerca di tutelare il ragazzo tramite delle norme che vietano la vendita di tabacco e alcol ai ragazzi minorenni , ma dallo studio è molto chiaro che tali norme non sono efficaci ed efficiente perché i ragazzi che iniziano a fumare e/o a bere hanno un età di 15- 16 anni .
Quindi alla luce di tutto questo sembra palese che educare l’adolescente di oggi affinché acquisisca le informazioni giuste per migliorare la sua salute e fare delle scelte consapevoli sia la migliore strategia per ottenere una società futura più responsabile . In questo scenario assume un ruolo strategico l’infermiere . Infermiere è il professionista per eccellenza più a contatto con la comunità e pazienti, con un bagaglio sanitario ampio , con strategie di comunicazione fondamentali per relazionarsi con il cittadino/paziente. Educazione e prevenzione sono due parole chiavi riconducibili certamente all’infermiere.
Inoltre non bisogna dimenticare che ridurre i fattori di rischio negli adolescenti vuol dire ridurre l’insorgenza di molte patologie correlate e quindi riduzione delle spese sanitarie , spese che oggi si cercano di ridurre sempre a scapito del cittadino/paziente.
(*) Neo-Infermiere
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