Oggi mancano circa 53mila infermieri, ma con il meccanismo previdenziale a quota 100 la cifra rischia di aumentare e molto. A lanciare l’allarme è la Federazione nazionale degli infermieri (Fnopi): Circa 103mila infermieri sono destinati presto a poter fuoriuscire dal Ssn” e se non si garantisce un adeguato ricambio generazionale, si tratta di “un vero e proprio rischio di paralisi per l’assistenza
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Fnopi su quota 100: assistenza rischia la paralisi
L'allarme Fnopi sulla carenza infermieristica in vista del pensionamento con quota 100
Con le previsioni attuali della manovra per il 2019 la carenza infermieristica rischia di salire da circa 53mila vuoti di organico a oltre 90mila già nel primo anno di applicazione – il 2019 - del criterio “quota 100” per il pensionamento.
Se si aggiunge, poi, che all’aumento promesso del Fondo sanitario nazionale mancano almeno altri due miliardi - quelli necessari a garantire dei contratti degni di questo nome al personale sanitario (il miliardo stanziato è sufficiente solo coprire l’esigenza dei servizi) – la situazione è decisamente preoccupante.
A sottolineare ancora una volta la crisi nella gestione dell’organizzazione e dell’assistenza sanitaria è la Fnopi, che analizzando le prime ipotesi della manovra 2019 ha fatto i conti sugli infermieri interessati dal meccanismo previdenziale quota 100, ovvero quelli dai 55 anni di età in su.
Ebbene, questi sono circa 103mila e sono destinati presto a poter fuoriuscire dal Ssn. Di questi – scrive la Fnopi in un comunicato - la metà (50.574) sono oltre i 60 anni e ancora tra questi oltre 39mila hanno anche un’anzianità sufficiente a raggiungere quota 100 allo scattare della norma
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Se da un lato questa rappresenta una buona notizia per i colleghi che ormai stanchi e a forte rischio inidoneità continuano a garantire l’assistenza
, dall’altro lato, se non si garantirà un ricambio generazionale congruo, sarà un disastro
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Nel 2019, infatti, tra organici già mancanti e nuovi pensionamenti, si rischia di raggiungere una carenza infermieristica di quasi 90mila infermieri. Un vero e proprio rischio di paralisi per l’assistenza.
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