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Opi Genova: urgono più posti universitari e un nuovo concorso

di Redazione Roma

In Liguria, al pari delle altre regioni d’Italia, i professionisti sanitari sono numericamente appena sufficienti, e per gli operatori in servizio sussistono disparità contrattuali oggi non più tollerabili. È l’amaro sfogo dell’Ordine delle professioni infermieristiche di Genova, che chiede risposte al nuovo assessore regionale alla Sanità e al Governo nazionale che entrerà in carica.

Gagliano, Opi Genova: infermieri in graduatoria non garantiscono turnover

Opi Genova richiede l'indizione di un concorso per aver un maggior numero di infermieri sul territorio.

Infermieri liguri che, numericamente parlando, bastano appena e – di conseguenza – subentra la necessità di potenziarne la presenza sull’intero territorio. Sono le due richieste che l’Opi Genova, per voce del presidente Carmelo Gagliano, preoccupato dal numero minimo di infermieri, indirizza al nuovo assessore alla Sanità (siamo ancora nel quadro delle ipotesi. Assieme agli alleati stiamo facendo i ragionamenti del caso per portare, nel più breve tempo possibile, all’individuazione di una figura che possa avere le competenze giuste per affrontare questo importante incarico, le parole di Giovanni Toti, presidente di Regione Liguria, impegnato in questi giorni nel suo rimpasto di Giunta) e al governo nazionale che entrerà in carica.

Da una parte, dunque, viene chiesto di indire un concorso per poter contare su un numero maggiore di infermieri; dall’altra, l’opportunità per la categoria di poter lavorare come professionisti tanto nel pubblico quanto nel privato. Senza tralasciare un rilevante investimento a livello di territorio.

Queste le parole di Gagliano: Noi infermieri chiediamo al nuovo assessore alla Sanità di lavorare soprattutto su due aspetti: il primo è una attenzione sui numeri degli infermieri che in Liguria mostrano criticità, e il secondo è un investimento sull’assistenza territoriale dove gli infermieri devono giocare un ruolo fondamentale e dunque per loro è fondamentale un investimento anche tecnologico.

Sul secondo aspetto si inserisce un’iniziativa della Regione: il governatore Toti ha reso noto che per gli infermieri assunti a tempo indeterminato nel Servizio sanitario regionale mediante il concorso pubblico, la Regione Liguria autorizzerà il distacco su base volontaria e in modo temporaneo alle Rsa di provenienza. Così da sopperire alle difficoltà espresse dagli enti gestori

Già, perché – come detto – i numeri dei nuovi infermieri risultano appena sufficienti. Illustra ancora il presidente di Opi Genova: La recente graduatoria del concorso regionale dà un po’ di respiro ma non deve far rilassare. Piuttosto, incalza, bisognerà lavorare subito per un nuovo concorso poiché ogni anno la Liguria perde circa 220 infermieri che vanno in pensione. La forza produttiva dell’università è quella di mettere sul mercato ogni anno circa 300 infermieri, dunque abbiamo un saldo appena sufficiente per coprire i posti di chi va in pensione.

Non tralasciando il fatto che in Italia sempre più infermieri vogliono abbandonare la professione (il 36% degli infermieri dichiara di voler lasciare il luogo di lavoro entro 12 mesi; di questi il 33% ammette di voler lasciare la professione, dato che corrisponde a circa l’11% del campione generale).

Chiosa Gagliano: Se a questo aggiungiamo la necessità di assistenza territoriale che la popolazione anziana chiede, lo sforzo deve essere importante perché l’università aumenti almeno di 100 posti la disponibilità al corso di laurea in Infermieristica. Dall’altro lato occorre attivare subito tutte le procedure per un futuro concorso. Gli infermieri in graduatoria adesso, infatti, non sono sufficienti a garantire il turnover sia nel pubblico sia nel convenzionato privato dove i nostri anziani hanno necessità di essere assistiti.

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