Stop all'uso improprio del termine e della qualifica di infermiere: la Federazione nazionale degli Ordini delle professioni infermieristiche (Fnopi) ha lanciato una campagna social per ribadire a chiare lettere che si può chiamare "infermiere" solo il professionista laureato, iscritto agli Ordini professionali.
#Infermiere© riproduzione vietata: la campagna social Fnopi
È stata l’operazione “Mondo Sepolto” l’ultima goccia che ha fatto traboccare un vaso già colmo da tempo. La maxi-operazione condotta dai Carabinieri di Bologna che ha portato all'arresto di operatori sanitari i quali, in accordo con alcune imprese di pompe funebri, avevano organizzato un vero e proprio "racket delle salme", ha visto impropriamente e frettolosamente classificare come infermieri quelle che si sono presto rivelate figure differenti.
La dinamica dei fatti aveva fatto subito drizzare le antenne agli addetti ai lavori, tanto che non ci è voluto molto all'Ordine degli Infermieri di Bologna per accertare l'estraneità di figure infermieristiche alla vicenda, che resta, in ogni caso, deplorevole.
Eppure, nell’operazione “Mondo Sepolto” dallo stesso elenco fornito dalle Forze dell’Ordine - scrive la Fnopi - risulta evidente che nessun infermiere è coinvolto, né l’unico imputato definito “infermiere generico”, peraltro in pensione, lo è, in quanto quella definizione era data a una categoria di non laureati oggi a esaurimento e in quanto tali non iscritti all’Ordine degli infermieri
.
È evidente quindi - continua la Fnopi - viste anche le accuse comminate agli indagati non solo in questa occasione, ma in molte altre che reiterano l’errore in quella che ormai è l’abitudine di definire chi lavora in sanità e indossa un camice o medico o infermiere, il danno gravissimo di immagine per la professione infermieristica, di cui fanno parte, appunto, oltre 445mila infermieri iscritti agli Ordini provinciali e alla Fnopi, Federazione nazionale degli Ordini delle professioni infermieristiche
.
Obiettivo: fare chiarezza. Come? Verificando l'iscrizione all'Ordine (grazie allo strumento Ricerca Albo). Anche il ministro della salute Giulia Grillo ha rilanciato la campagna social Fnopi, sottolineando che le parole sono importanti
. Soprattutto quando possono fare la differenza nel rapporto di fiducia con il cittadino-utente.
Insomma: infermiere, pronunciare con cura.
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