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Bologna ribadisce estraneità infermieri nel caso Mondo Sepolto

di Redazione

Nessun infermiere è coinvolto nell’operazione “Mondo sepolto” che ha fatto emergere comportamenti criminali all’interno della gestione dei servizi funerari nel capoluogo emiliano-romagnolo. Ancora una volta - scrive in una nota il presidente dell'Ordine degli infermieri di Bologna, Pietro Giurdanella - la professione è stata coinvolta erroneamente in notizie inerenti fatti inaccettabili, che violano prima ancora delle leggi il codice etico che guida il lavoro quotidiano degli infermieri.

Mondo sepolto, Opi Bologna: Infermieri estranei alla vicenda

Quelli emersi dall'inchiesta Mondo sepolto - che ha portato all'arresto di 30 persone a Bologna per associazione per delinquere finalizzata alla corruzione, corruzione di incaricato di pubblico servizio e riciclaggio - sono comportamenti disgustosi, messi in atto verso i familiari nel momento di maggior sofferenza che fa seguito alla scomparsa di un proprio congiunto.

Fatti, però, per i quali l’Ordine delle Professioni Infermieristiche (Opi) di Bologna ribadisce l’estraneità degli infermieri assicurando che continuerà a mantenere alta la vigilanza manifestando il pieno appoggio e la gratitudine verso la Magistratura e le Forze dell’Ordine per il servizio che hanno reso anche in questo caso alla collettività e a tutti coloro che svolgono con passione e correttezza ogni giorno il proprio lavoro.

Nei comunicati stampa diramati e, di conseguenza, sulle testate giornalistiche generaliste, si legge che i sanitari coinvolti nella vicenda sarebbero infermieri (quando si tratta, invece, di Operatori socio sanitari e Operatori Tecnici Specializzati Necrofori).

Per questo è intervenuta anche la Federazione nazionale degli infermieri (Fnopi), che chiede un impegno concreto da parte delle istituzioni per tutelare, in ogni sede, il buon nome della professione ed evitare l’utilizzo improprio della qualifica di ‘infermiere’, oggi estesa anche a personale privo della necessaria laurea abilitante e dell’obbligatoria, conseguente, iscrizione all’Ordine professionale.

Il contesto attuale genera confusione nelle relative attribuzioni, non solo rispetto ai pazienti che non hanno mai chiara la professionalità, le abilità e le peculiarità di chi li assiste, ma anche rispetto all’utilizzo improprio del termine ‘infermiere’ che adoperano i media per descrivere funzioni che con quelle infermieristiche nulla hanno a che fare.

Provvedimenti all’attenzione del governo e del parlamento, non ultimo il Ddl Semplificazione, potrebbero prevedere senz’altro l’accoglimento di una disposizione che vada in questa direzione, ponendo fine a questo clima di confusione

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