Gentili, cortesi, disponibili all’ascolto, mostrano vicinanza, comprensione e anche emozioni rispetto ai pazienti. Sono gli infermieri visti dai cittadini. I pazienti si sono sentiti sicuri durante l’assistenza infermieristica e gli infermieri hanno anche fornito informazioni chiare e comprensibili. Questo in sintesi il primo risultato dell’Osservatorio civico sulla professione promosso dalla Federazione degli infermieri con Cittadinanzattiva. I dati sono stati presentati alla chiusura del Congresso nazionale Fnopi.
Il rapporto dell’Osservatorio civico sulla professione
Il problema è che gli infermieri sono pochi, hanno poco tempo da dedicare al contatto con le persone, anche perché spesso sono occupati in attività che li allontanano dall’assistenza vera e propria. Soprattutto in ospedale. Sul territorio, invece, c’è quasi il vuoto, tanto che i cittadini vorrebbero avere la possibilità di poter scegliere un infermiere di famiglia o di comunità, come si fa col medico di medicina generale, vorrebbero trovare gli infermieri nelle farmacie, così come nelle scuole.
I dati raccolti dall’Osservatorio parlano chiaro. Gli infermieri sono stati definiti gentili e cortesi dall’88,34% dei cittadini ascoltati da Cittadinanzattiva, soprattutto in ospedale (85,91%), con gli anziani (57,51%) sopra i 50 anni e con chi ha patologie croniche, oncologiche o disabilità (41,37%).
Gli infermieri hanno dedicato il tempo necessario a informare e rispondere a eventuali domande (77,76%), fornendo informazioni chiare e comprensibili (80,08%) e spiegando al paziente prima di esami, terapie e trattamenti, cosa stava per fare, gli effetti positivi dell’intervento e quelli negativi possibili (72,20%).
I pazienti hanno dichiarato anche che gli infermieri sono disponibili ad ascoltarli con attenzione e comprensione (72,24%) rispettando e tutelando la loro privacy e riservatezza (70,40%). E hanno anche “educato” il paziente/familiari a gestire la patologia e i trattamenti “con competenza e autonomia” (65,58%).
Inoltre, gli infermieri danno sicurezza ai cittadini nella loro assistenza (79,89%), si occupano e prestano attenzione alla presenza di dolore nei pazienti attivandosi e coordinandosi con altri professionisti per gestirlo in modo tempestivo (76,34%) e anzi lavorano sempre in modo coordinato e integrato – multiprofessionale - con medici e altri operatori sanitari (64,59%).
Ma ci sono anche gli aspetti che non vanno. Il primo dato negativo, dove i “no” superano i “sì” è alla domanda: ritiene che il numero degli infermieri fosse adeguato/sufficiente rispetto alle necessità dei pazienti del reparto/servizio in cui ha avuto esperienza? Il 52% ha risposto no e solo il 31% ha detto sì.
Ecco i dati dell’Osservatorio:
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