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Inquadramento degli infermieri militari nella NATO

di Redazione

Il grado rivestito dagli infermieri militari nella NATO è legato tanto al livello formativo, che all’autonomia professionale riconosciuta nel loro paese. Sebbene in Europa l’accesso alla professione infermieristica sia regolato da specifiche direttive, esistono ancora importanti differenze formative.

Gerarchia militare NATO

Il grado rivestito dagli infermieri militari nella NATO è legato tanto al livello formativo, che all’autonomia professionale riconosciuta nel loro paese

L’Italia è uno dei paesi fondatori dell’Alleanza Atlantica, siglata a Washington il 4 aprile del 1949 assieme ad altri 11 paesi, tra cui Canada, Francia, Regno Unito e Stati Uniti d’America. Nel corso della storia, la North Atlantic Treaty Organization (NATO) è passata dall’essere un’alleanza difensiva ad uno strumento di collaborazione politico-militare, legittimato da valori comuni quali la libertà individuale, la democrazia e il diritto internazionale.

Valori comuni, ma realtà spesso molto diverse tra loro, che hanno richiesto un’opera di standardizzazione a tutti i livelli: strategici, tattici e logistici. Pur mantenendo la propria identità nazionale, ciascuno dei 30 paesi membri ha dovuto armonizzare procedure e processi in una visione di interoperabilità.

La stessa gerarchia militare ha subito un processo di omologazione per mezzo dello Standardization Agreement (STANAG) 2116, che ha codificato i gradi militari in due principali categorie:

  • Officers (OF), rappresentato dagli ufficiali, suddivisi in 10 livelli
  • Other Ranks (OR), che include tutti gli altri gradi, distribuiti su 9 livelli

Tale suddivisione permette il riconoscimento reciproco del grado tra Paesi, ma la stessa non definisce nel dettaglio i requisiti per l’accesso e l’avanzamento al livello superiore. Gli ufficiali vengono tuttavia suddivisi in tre ranghi: ufficiali inferiori (OF-1/2), ufficiali superiori (OF-3/5), e ufficiali generali (OF-6/10).

La categoria Other Ranks vede una suddivisione del personale tra truppa (OR-1/4) e sottufficiali (5/9). Per questi ultimi, che costituiscono la colonna portante delle Forze armate NATO, sono stati sviluppati specifici programmi formativi in seno all’Alleanza, per migliorarne le competenze nella leadership.

In diversi paesi la formazione degli ufficiali corrisponde alla laurea di I livello, quando in Italia è prevista la laurea magistrale. Eppure, sempre in Italia, è ancora possibile l’arruolamento di personale non laureato per mezzo della riserva selezionata. Gli ufficiali rivestono sempre un ruolo direttivo ed esercitano la loro azione nel comando, nell’amministrazione o nello svolgimento di una professione.

In linea di massima, il personale sottufficiale non possiede una laurea ed è rappresentato prevalentemente da soldati di carriera o da particolari specialità (es. cuochi e musicisti). Sebbene tutti i paesi NATO prevedano una scuola sottufficiali, solo l’Italia e il Belgio si distinguono per aver introdotto un percorso di laurea nel livello apicale della categoria Other Ranks.

In questo testo sono stati presi ad esempio alcuni paesi membri o partner NATO e sono stati raccolti dati sulle possibilità di carriera degli infermieri tramite interviste e materiale disponibile online.

Gli infermieri militari e possibilità di carriera

Il grado rivestito dagli infermieri militari nella NATO è legato tanto al livello formativo, che all’autonomia professionale riconosciuta nel loro paese. Sebbene in Europa l’accesso alla professione infermieristica sia regolato da specifiche direttive, esistono ancora importanti differenze formative.

In Italia da oltre venticinque anni l’infermiere viene formato nelle università, con accesso alla formazione post-laurea, dottorato incluso. La legislazione italiana riconosce alla nostra professione un livello di autonomia proprio, collocandola tra le professioni intellettuali ordinistiche e riconoscendola nei livelli contrattuali di funzionario o dirigente.

L’inquadramento degli infermieri nelle Forze armate italiane ricalca quello dei marescialli, nonostante un percorso formativo di durata superiore (4 anni) e la peculiarità di esercitare una professione indipendente.

La carriera è limitata al rango di sottufficiale e i rari avanzamenti nella categoria ufficiali – comunque previsti per qualsiasi militare in carriera – comportano l’allontanamento dal proprio ambito professionale. Occorre ricordare che i marescialli appartengono alla categoria del personale non dirigente, pertanto gli infermieri dipendono sempre gerarchicamente e funzionalmente dall’ufficiale di turno, quasi sempre un medico.

In Romania la professione infermieristica segue un doppio binario: da un lato le università, con l’offerta di lauree quadriennali e magistrali, dall’altro gli istituti post-liceali. Questi ultimi rappresentano il principale canale formativo del paese, il cui titolo – seppur riconosciuto a livello Europeo (Direttiva CE 36/2005) – esula dalla formazione accademica.

Data la forte presenza di personale non laureato ed un’ancora nutrita presenza di personale non diplomato ma equiparato agli infermieri, i colleghi romeni rimangono inquadrati nei ranghi del personale sottufficiale.

La Francia ha recentemente completato un percorso di omologazione accademica per la formazione infermieristica, oggi composta da istituti di alta formazione e dalle università. Dopo la laurea di I° livello è possibile proseguire gli studi con master annuali o biennali, perfezionamenti semestrali e dottorati di ricerca. Il profilo professionale è del tutto simile a quello Italiano ed include il campo proprio delle specializzazioni infermieristiche (Décret 2004-802).

Considerato il recente sviluppo accademico, l’accesso avviene ancora nei ranghi di sottufficiale, ma la carriera degli infermieri militari francesi può evolvere fino al grado di colonnello del Corpo delle Professioni Sanitarie (MITHA).

La formazione professionale in Portogallo e Spagna differisce dall’Italia e dalla Francia per la durata del corso di studi: per ottenere la laurea di I livello occorre frequentare 4 anni di università, con la possibilità di intraprendere le previste lauree magistrali di specializzazione, o ancora proseguire con il dottorato. In entrambi i paesi si parla di un professionista autonomo e la progressione di carriera si svolge nel rango di ufficiali.

In Grecia la formazione infermieristica ricalca quella del nostro paese, con un profilo professionale del tutto simile al nostro. Per i colleghi militari la formazione ha la durata di 4 anni, per integrare il curriculum di studi con competenze strategiche e di comando, esattamente come avviene in Italia per i colleghi marescialli. Gli infermieri delle Forze armate greche vengono arruolati come ufficiali e possono raggiungere il grado di Generale di Brigata (OF-6).

In Belgio la formazione infermieristica corre in parallelo tra università e istituti formativi, con la differenza che questi ultimi non consentono accesso alla formazione accademica.

Nelle università gli infermieri svolgono un percorso di studi di durata quadriennale, con accesso alla formazione post-laurea esattamente come in Italia. Per questo, l’accesso alla carriera ufficiali è riservato a coloro che provengono da una formazione universitaria, ferma restando la possibilità di promozioni interne.

In Norvegia la formazione infermieristica ricalca quella italiana, completata dall’offerta di lauree magistrali e dottorati. L’accesso nelle forze armate avviene nel rango ufficiali, attraverso campagne di reclutamento dirette ai professionisti civili.

In Germania gli infermieri vengono formati in scuole professionali, il cui accesso è possibile senza particolari titoli di studio al compimento dei 16 anni d’età. L’attuale pandemia sta però accelerando il processo di riforma accademica, con l’espansione di programmi universitari per la formazione degli infermieri (laurea di I livello, 210 CFU) e la revisione del profilo professionale, ad oggi ancora considerato tra le figure ausiliarie al medico.

Tale limitato livello di autonomia si traduce in ambito militare al grado di sergente (quindi paragonato a meccanici, aiuto-cuochi, etc.).

Gli infermieri del Regno Unito vengono arruolati all’interno di specifici corpi sanitari infermieristici ed inquadrati nei seguenti Servizi Sanitari d’Arma:

  • Queen Alexandra's Royal Army Nursing Corps (QARANC) per l’Esercito
  • Queen Alexandra's Royal Naval Nursing Service (QARNNS) per la Marina
  • Princess Mary's Royal Air Force Nursing Service (PMRAFNS) per l’Aeronautica

L’inquadramento per tutti è nei ranghi del personale direttivo, dove truppa e sottufficiali erano pensati per autisti, barellieri e personale di supporto sanitario. Trattandosi di corpi specializzati, è stato concesso al personale che ne fa richiesta di non conseguire la carriera di ufficiale, ma di venire inquadrato come semplice truppa.

Si tratta di un’eccezione riservata solo al personale permanente e nonostante il grado permangono alcuni dei benefici riservati al personale direttivo, stipendio incluso.

Negli Stati Uniti, come in Canada e in Australia, gli infermieri sono sempre inquadrati come ufficiali ed inseriti nei Servizi Sanitari d’Arma. Anche in questi Paesi la loro carriera si sviluppa nei rami della clinica, della formazione e del management, con possibilità di proseguire il loro sviluppo professionale con borse di studio promosse dalle rispettive forze armate.

  • Articolo a cura di Francesco Barbero, infermiere
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