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Rubò 70mila euro ad una disabile, infermiera a processo

di Redazione

Guadagnata la sua fiducia, si impossessò dell'intero patrimonio - circa 70mila euro - della disabile che assisteva. Si è aperto il processo nei confronti di un'infermiera di Riccione, accusata di aver svuotato il conto in banca di una disabile.

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Si è aperto il processo nei confronti dell'infermiera riccionese che avrebbe sottratto 70mila euro dal conto corrente della disabile di cui si prendeva cura a domicilio.

I fatti risalgono al 2011, quando la dipendente dell'Ausl - diventata ormai un'amica di famiglia della disabile che seguiva da anni, oltre che un punto di riferimento per le sue cure - avrebbe approfittato della buona fede della donna per convincerla a prestarle dei soldi che sarebbero serviti per delle ristrutturazioni.

Tra il dicembre del 2011 e l'estate del 2013, l'infermiera ha accompagnato quasi con cadenza mensile l'invalida alle Poste per ritirare varie somme di denaro fino al punto da lasciarle sul libretto - sul quale erano stati liquidati i proventi della vendita di un immobile, 70mila euro - solo pochi spiccioli.

Quando l'invalida, disperata, si rese conto di essere rimasta senza soldi si confidò, in lacrime, ad un'assistente sociale la quale, a sua volta, informò i dirigenti dell'Ausl e la convinse a sporgere denuncia.

Insieme all'infermiera - per la quale erano scattati gli arresti domiciliari - fu denunciato per riciclaggio anche suo figlio, allora poco più che ventenne. Sul suo conto personale furono rintracciati 11mila euro provenienti proprio dalle finanze della donna raggirata.

L’episodio che ha visto protagonista una nostra dipendente ai danni di una persona seguita dai nostri servizi è di estrema gravità per varie ragioni - aveva sottolineato il direttore generale dell'Ausl, Marcello Tonini. - Sottrarre beni o denaro è sempre un reato grave per chiunque, perché mina profondamente i rapporti sociali, ma assume un significato ancora più aberrante e ignobile, quando a consumarlo è un professionista dell’aiuto e della cura verso persone rese fragili dalla malattia e che si affidano o sono affidate a noi.

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