Settantaduemila persone stomizzate in Italia. È quanto emerge dall'ultimo censimento parziale effettuato nel 2004. Si trattava di un numero provvisorio che sicuramente negli ultimi dodici anni è cresciuto per l'aumento dell'età della popolazione e delle patologie croniche. Per far fronte a questi numeri destinati a crescere ulteriormente è stato realizzato e concluso nei giorni scorsi, presso la Fondazione IRCCS Ca' Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano, un corso di formazione aperto a tutti gli infermieri.
La gestione infermieristica delle stomie
L'evento, proposto dal dott. Roberto Accardi, responsabile infermieristico e Referente dell'Area Chirurgica Generale, è nato non solo con lo scopo di mettere in luce questo ambito scientifico, ma anche di sensibilizzare il personale sanitario verso l'assistenza infermieristica a persone portatrici di stomie intestinali e urinarie.
Per chi subisce un intervento del genere infatti non è facile abituarsi al cambiamento del proprio corpo. Convivere con un buco nella pancia attaccato ad un sacchettino per l'eliminazione delle feci e in alcuni casi delle urine, la ricerca costante di una vita normale, il dover rinunciare inevitabilmente a qualcosa, creano spesso alle persone stomizzate numerosi danni psicologici.
L'apporto umano e la maggiore professionalità degli infermieri possono dunque essere fondamentali per il superamento dell'intervento e la gestione delle nuove abitudini di vita quotidiana.
Ad aprire l'evento, il dott. Dario Laquintana e la dott.sa Antonella Demarchi, che hanno presentato le giornate formative illustrandone gli obiettivi. Durante gli incontri si sono susseguiti il medico chirurgo del Policlinico, dott. Andrea Traversone, che ha parlato del confezionamento delle stomie enterali; il dott. Paolo Dell'Orto, urologo della stessa struttura, che ha esposto il tema del confezionamento delle urostomie; Carla Bedognè, infermiera stomaterapista dell'U.O. chirurgica generale e d'urgenza del Policlinico e Marco Della Sanità, infermiere stomaterapista del Centro Entero Urostomale Incontinenza e Stipsi dell'Ospedale Civile di Legnano.
Fulcro delle due giornate, l'assistenza infermieristica alla persona con enterostomia: pre-operatoria e peri-operatoria, con un occhio sulle prime settantadue ore dal confezionamento delle stomie enterali; l'assistenza infermieristica al paziente portatore di ileo-colostomia, dalle settantadue ore alla dimissione e l'assistenza infermieristica alla persona con urostomia. Una parte è stata dedicata all'educazione della persona che viene sottoposta all'intervento chirurgico, ma anche dei suoi famigliari, spesso direttamente coinvolti nella gestione della stomia.
Dalla discussione è emerso quanto una gestione multidisciplinare del processo di cura, educativo e riabilitativo rivolto alla persona stomizzata produca il recupero fisico e psicologico del paziente e il suo reinserimento sociale e lavorativo - spiega Carla Bedognè - Il lavoro sinergico di diverse figure professionali che comunicano tra loro mettendo a disposizione conoscenze, abilità e competenze specifiche crea un circolo virtuoso che vede il paziente centro di interesse e lo accompagna in un percorso sanitario delicato orientato al ritrovamento dell'equilibrio fisico ed emotivo
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L'evento si è concluso spiegando l'importanza della tecnica dell'irrigazione intestinale.
Grande soddisfazione è stata espressa dal dott. Roberto Accardi, che ha sottolineato l'importanza per le strutture ospedaliere di investire maggiormente in ambulatori riabilitativi come quelli presenti al Policlinico di Milano e all'Ospedale Civile di Legnano.
È fondamentale, per gli ospedali che confezionano stomie intestinali e urinarie, implementare il numero degli ambulatori di questo tipo, affinché possano costituire per il paziente un punto di riferimento nelle diverse fasi del percorso terapeutico
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