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#noisiamopronti, ma le barriere sono ancora tante

di Rosario Scotto di Vetta

Il 23 giugno, in occasione del #noisiamoprontiDay3, Nurse24.it ha chiesto ai manifestanti se davvero, secondo la loro coscienza, gli infermieri italiani siano pronti al riconoscimento delle competenze specialistiche tanto discusse.

Competenze specialistiche: Sono pronti gli infermieri italiani?

Anche la Federazione Nazionale Ipasvi, in passato, ha svolto un’indagine descrittiva per capire quali siano i principali ostacoli nell’implementazione di nuovi modelli di sviluppo delle competenze infermieristiche specialistiche secondo la prospettiva intra-professionale. In entrambe le occasioni, gli elementi che gli infermieri considerano ostacolanti lo sviluppo delle competenze è l’attuale iter normativo.

Siamo pronti per affrontare tutte le difficoltà che da anni già affrontiamo, siamo pronti in tutta Italia, ora devono aiutarci solo le normative. I professionisti infermieri sono ogni giorno impegnati in tutte le aziende a dare il massimo con innumerevoli e avanzate competenze parole di Alessandro Olivieri, segretario del collegio Ipasvi di Napoli.

Secondo il direttore del corso di laurea dell’università Roma Torvergata la mancata formazione specifica e il divario tra teoria e prassi clinica non risulta più un ostacolo già da diversi anni: Noi abbiamo la presunzione di formare infermieri con competenze avanzate, già il 50-60% di quel che recita il decreto 566 è già nel Dna degli infermieri da parecchi anni.

Certamente sono anni che oramai l’infermiere ha avviato un processo di evoluzione culturale e d’inserimento nella società sempre più profondo. Adesso le autorità devono tenere conto di questa nuova professionalità dell’infermiere e la consapevolezza che ha delle proprie capacità e della propria professione accademica il commento di Gennaro Ascione del collegio Ipasvi di Napoli.

È un percorso che si sta portando avanti già da parecchi anni e che già ci ha portato al raggiungimento di alcuni obiettivi – ha aggiunto Giustino Cerrone del Cardarelli di Napoli -. Quello che ancora non è pronto è il sistema, noi come professionisti già lo siamo. Il sistema non è pronto a recepire quest’avanzamento professionale e, nonostante un dettato normativo ben specifico con indicazioni precise e specifiche, si continua a non applicare tutto quello che è necessario alla luce di tutte le norme che hanno vissuto lo sviluppo della nostra professione in questi ultimi 15 anni.

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Commenti (1)

Francescom

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45 commenti

1000 su 30000

#1

1000 partecipanti (studenti inclusi) su circa 30000 infermieri in Campania. Un successone. Fa ridere poi la Silvestro che insiste sul fatto che non viene tolto nulla ai medici: dove prima c erano i medici per i codici bianchi adesso ci sono i see and treat per fare un esempio. Senza considerare i 30 medici di 118 che la Toscana vuole licenziare. Abbia il coraggio di dire dove vuole arrivare