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Medicina Narrativa: quando il racconto diventa terapeutico

di Marco Alaimo

Storie di malattie, ascolto empatico, tempo di cura e di ascolto attivo la medicina narrativa fa bene al curato e al curante. A Catania nuovo Master sull'Educazione Sanitaria e la Medicina Narrativa. 

Sono diversi anni che la medicina narrativa è entrata a far parte di corsi (a volte anche universitari) ed eventi a livello locale e nazionale. Rita Charon, che alla Columbia University di New York ha fondato il corso di Medicina Narraiva e lo ha inserito nel percorso di Studi della Medical School, può essere considerata la madre del paradigma narrativo, fondamento delle medical humanities.

La medicina narrativa

domande

Narrazione in medicina

Anche se dovrebbe essere nel DNA dei curanti e di tutti coloro che si occupano di “salute e benessere” degli esseri umani (medici, infermieri, ostetriche, tecnici etc.) è solo negli ultimi vent’anni che la narrativa è diventata un’area essenziale di ricerca e sviluppo nel settore della salute.

Il colloquio è ovviamente uno strumento di indagine ma finalizzato ad una diagnosi ed un inquadramento della probabile patologia, oltre a questo con la “narrazione” si tenta di collocare il paziente, ovvero il nostro assistito, su un piano di attenta partecipazione con scambi comunicativi rilevanti cercando anche di non perdere informazioni significative oltre che far sentire gli altri come parte importante dei nostri interventi. Ascoltare e comprendere sono le parole chiave da mettere al centro insieme a spazi da dedicare alla scrittura e al confronto.

Rita Charon chiarisce bene il concetto: I malati hanno bisogno di medici (e infermieri) che capiscano il loro star male, ascoltino i loro problemi e li accompagnino attraverso la loro malattia. È successo che al progresso tecnologico e diagnostico non abbia fatto seguito una altrettanto avanzata ricerca sull’empatia, sul coraggio e sull’onestà per affiancare i pazienti nel viaggio dentro la loro malattia. La competenza narrativa è necessaria per ascoltare, afferrare e onorare significati e credenze personali, per interpretare e rispondere con altri strumenti, non solo con le medicine.

La medicina narrativa induce riflessione, richiede professionalità specifica e crea un rapporto di fiducia - continua la Charon - quel “bridging” tra medico e paziente senza il quale nessuna terapia può essere accettata in modo efficace; la possiamo definire una medicina centrata sul paziente, ma è utile anche al medico per riflettere sul significato della sua professione. Forse per noi qui è stato più facile, perché alla Columbia c’è sempre stata familiarità e interscambio con il mondo della filosofia, della letteratura e della antropologia, perché gli studiosi di queste discipline per primi volevano capire che strano mondo di relazioni esiste in ospedale, dove i ruoli sono definiti ma sospesi nello stesso tempo, dove i malati sono diversi da come erano fuori e si consegnano nelle mani di qualcun altro come non avevano mai fatto prima; già studiavano i rapporti in essere e le loro conseguenze in termini di terapia.

La medicina Narrativa è metodologia d’intervento clinico-assistenziale basata su una specifica competenza comunicativa. La narrazione è lo strumento fondamentale per acquisire, comprendere e integrare i diversi punti di vista di quanti intervengono nella malattia e nel processo di cura. Il fine è la costruzione condivisa di un percorso di cura personalizzato (storia di cura).

A tal proposito la SIMEN (Società Italiana di Medicina Narrativa) uno tra i massimi riferimenti a livello nazionale si è impegnata, attraverso la sua attività, a riportare le narrazioni al centro dei percorsi di cura, promuovendo la diffusione della Medicina Narrativa. Oltre ai diversi eventi e attività, alla rivista che la SIMEN promuove la parte formative risulta essere un grande impulso per la diffusione e sensibilizzazione alla medicina narrativa ecco che a Catania a breve partirà un nuovo Master sull'Educazione Sanitaria e la Medicina Narrativa.

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