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Convegno Infermieri

La vita è un’emozione: Non è come pensate, è come sentite

di Marco Alaimo

La vita è un'emozione: Non è come pensate, è come sentite. Questo il titolo di un evento formativo che si è tenuto in occasione del Convegno Nazionale Associazione Cattolica Operatori Sanitari (ACOS), lo scorso 13 ottobre, presso l’Aula Magna del Polo Universitario “Città di Prato”. Una giornata formativa carica di professionalità e scienza, ma senza tralasciare l’emozione e la forza che unisce diverse professionalità facendo emergere un mondo sommerso carico di gesti, attenzione e cura, perché la vita è un’emozione e va custodita in ogni sua fase.

Prato, un evento formativo sulla vita intesa come emozione

Il titolo delinea il percorso e il programma dell’intensa giornata che ha visto molti professionisti della salute e studenti partecipare alle sessioni del Convegno, che dopo i saluti iniziali delle autorità - tra i quali Nicola Ciolini, consigliere della Regione Toscana e componente della Terza Commissione, Stefania Cecchi, consigliera Nazionale ACOS e Dirigente Infermieristico in Area Vasta Centro, Mario Morello, presidente ACOS Nazionale e Maristella Mencucci, Dirigente Infermieristico responsabile dell’area territoriale di Prato, oltreché i saluti del Collegio Ipasvi provinciale, ha visto iniziare i lavori in diverse sessioni.

Una prima parte, dal titolo “I giovani e le emozioni”, si è concentrata su tematiche di attualità e del mondo giovanile con dinamiche ad esso collegate, tra cui: comportamenti e stili di vita, presentati da Giacomo Lazzeri (Creps Università di Siena), l’intelligenza emotiva e l’assistenza, a cura di Marco Bracciotti (coordinatore infermieristico Educazione alla Salute Azienda Usl Toscana Centro Area – Prato) e la preziosa “Visone generale dei giovani”, con Marta Logli (già rappresentante di Consulta), studente liceale.

In questa prima sessione, moderata dalla Dr.ssa Rosaria Raffaelli (Dirigente Infermieristico Area Vasta Centro) gli argomenti trattati sono stati collegati tra loro da una visione globale sulle emozioni e il mondo giovanile con gli estremi dei comportamenti a rischio fino all’elaborazione delle strategie dell’intelligenza emotiva elaborate da Goleman già dagli anni 90 e delle life skills.

Le life skills, infatti, sono le competenze che portano a comportamenti positivi e di adattamento che rendono l’individuo capace (enable) di far fronte efficacemente alle richieste e alle sfide della vita di tutti i giorni.

Analizzando il campo di studio delle life skills emerge l’esistenza di un nucleo fondamentale di abilità che sono alla base delle iniziative di promozione della salute e benessere di bambini e adolescenti.

Il nucleo fondamentale delle life skills identificato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) è costituito da 10 competenze:

  • Consapevolezza di sé
  • Gestione delle emozioni
  • Gestione dello stress
  • Comunicazione efficace
  • Relazioni efficaci
  • Empatia
  • Pensiero Creativo
  • Pensiero critico
  • Prendere decisioni
  • Risolvere problemi

A conclusione della prima parte della giornata, l’intervento di Christian Giagnoni, campione d'Italia di hand-bike, che ha portato a tutti i partecipanti una testimonianza di coraggio e di sostegno verso le cose belle della vita.

Ero a Prato, viaggiavo in scooter sulla mia macchina quando, a un certo punto, un’auto è sbucata colpendomi in pieno. Dopo il forte trauma spinale ho trascorso otto mesi al CTO Unità Spinale di Firenze (…) Per me lo sport significa vita, disciplina, rispetto. Oltre lo sport la mia vita è cercare di non farsi mancare niente, voler bene e farsi volere bene. E cercare di non lasciare mai un secondo nel vuoto: il tempo passa veloce e, soprattutto, non sai mai cosa può succedere

Nella seconda sessione sono stati approfonditi i temi dell’“Assistenza ed emozioni nell’infermieristica di comunità” - con la moderazione di Maria Cristina Orsi, consigliera nazionale ACOS – durante la quale si sono alternate Rachele Rocco, infermiera esperta in Ricerca–Igiene e Sanità pubblica Asl Città di Torino, con Progetto Co.N.Sen.So, Donatella Granci, coordinatrice infermieristica Cure domiciliari Area PratoAzienda Usl Toscana Centro su “La persona e la sua famiglia attraverso le emozioni assistenziali”, Rui Pedro Gomez Pereira, PhD Docente in Infermieristica Università di Minho – Portogallo, in “L’assistenza di Comunità in Portogallo: esperienze e progetti di ricerca”.

La terza e conclusiva sessione ha visto un’altra testimonianza molto intensa di una presa in carico da parte di una caregiver e un incontro sulle emozioni nel vissuto professionale con Gianluca Favero, presidente Ass. Spazio Etico e direttore responsabile di Laborcare Journal, Anna Marvelli e Umberto Di Folco conduttori laici nel programma Standford, suor Costanza Galli, responsabile dell’Unità di Cure palliative di Livorno, Azienda Toscana Nordovest, Giuseppe Marcianò, Direttore Broncoscopia Diagnostica e Intervenistica Aou Siena, Lorenzo Righi, infermiere Dipartimento Emergenza Urgenza, Usl Toscana Sud Est.

È stata presente anche Zia Caterina con il suo progetto “Taxi Milano 25” e la sua storia, che lei stessa definisce “una storia d’amore”, quella verso il suo compagno Stefano, morto di cancro ai polmoni. Lui in realtà era il taxista di Milano25; lei ha ereditato il taxi come dono d’amore e lo ha voluto trasformare in un luogo magico, in una piccola oasi incantata, che oltre a svolgere il normale servizio pubblico del taxi, effettua corse gratuite per l'ospedale Meyer di Firenze a favore dei familiari e dei bambini malati di tumore, quelli che lei chiama i suoi Supereroi, e che fa dipingere sul taxi, facendoli diventare dei personaggi da fumetto dotati ognuno di superpoteri che li rende invulnerabili.

I Supereroi di Zia Caterina sono ragazzi speciali, bambini e bambine straordinari che tutti i giorni sfidano mali crudeli e affrontano insopportabili dolori con la voglia di vivere e di vincere la loro battaglia.

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