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ECM, Sileri: tre mesi per mettersi in regola

di Redazione Roma

I professionisti sanitari hanno tempo fino al prossimo 31 dicembre per mettersi in linea con i crediti formativi. Dal 2022 prenderanno il via controlli e sanzioni e la norma prevede un illecito disciplinare che può andare dall’avvertimento alla sospensione fino alla radiazione. Il sottosegretario alla Salute: L’aggiornamento professionale è dovere deontologico prima che obbligo.

Formazione ECM, dovere deontologico prima che un obbligo da assolvere

Il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri

I professionisti sanitari avranno tre mesi di tempo per assolvere il loro obbligo nei confronti della formazione Ecm. Quindi scatteranno controlli e sanzioni che potranno andare da un semplice avvertimento fino alla radiazione.

Parole del sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, convinto dell’importanza della formazione per l’aggiornamento professionale.

Confermando sia che il prossimo 31 dicembre rappresenta la deadline per mettersi in linea con i crediti formativi sia che allo stato attuale non sono in discussione ulteriori proroghe né eventuali deroghe. Da sempre convinto che senza formazione né aggiornamento un professionista sanitario non può svolgere bene il suo lavoro – e che mantenere la propria integrità professionale non può prescindere dall’aggiornarsi periodicamente –, Sileri rimarca il fatto che la pandemia ha insegnato – ma non ce ne sarebbe stato bisogno – che la formazione e l’aggiornamento costituiscono i primi e più rilevanti pilastri per l’attività di ogni sanitario, per assicurare a tutti i pazienti cure di qualità nonché la migliore assistenza.

Ed è proprio su quest’ultimo aspetto che Sileri – parlando con Quotidiano Sanità – ha posto l’accento. E se spesso il lavoro con i pazienti tende ad essere totalizzante, il sottosegretario alla Salute – che, nel caso specifico degli infermieri di famiglia/comunità ne ha rimarcato il ruolo cardine all’interno del Pnrr – evidenzia che l’aggiornamento professionale viene fatto proprio a beneficio dei pazienti. Pertanto merita un tempo dedicato e l’opportunità di dedicarsi con la medesima attenzione. Ed ecco che per i professionisti sanitari potrebbe essere di grande aiuto poter disporre di momenti protetti dedicati alla formazione, concentrandosi su di essa.

Crediti ECM, conseguenze per i sanitari non in regola

Ma quali sono le conseguenze per i sanitari non in regola con gli ECM? La replica di Sileri non lascia spazio a interpretazioni: Dal 2022 partiranno controlli e sanzioni, che spettano agli Ordini. La norma prevede un illecito disciplinare che può andare dall’avvertimento alla sospensione, oltre ad una serie di ulteriori conseguenze che possono arrivare anche alla radiazione. È inoltre in corso di valutazione il coinvolgimento nell'ambito sanzionatorio anche delle assicurazioni professionali.

Ciononostante, l’ex viceministro nel governo Conte confida nel fatto che non ci sarà bisogno di arrivare fino alle sanzioni. Nella piena convinzione che ciascun sanitario consideri l’aggiornamento professionale come un’opportunità per stare al passo con i progressi della medicina e non come mera imposizione. L’intento infatti è sempre uno soltanto: assicurare a ogni paziente le migliori cure e la migliore assistenza.

E mentre in Italia non si parla d’altro che di Green Pass, tra favorevoli e contrari, l’idea che la Commissione ECM introduca un EcmPass quale certificazione dell’avvenuta formazione non trova il favore del sottosegretario alla Salute del governo Draghi. Non ce n'è bisogno. Esiste già una legge che regolamenta la formazione continua. Senza contare che l’aggiornamento professionale rappresenta un dovere deontologico prima che un obbligo da assolvere, la puntualizzazione.

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Commenti (1)

Malato86

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3 commenti

Intanto siamo fermi al 1933

#1

Siamo fermi con leggi del 1933, che frenano proprio questo aggiornamento che è tanto discusso... Solo in Italia non possiamo fare contemporaneamente più master o corsi di laurea nello stesso anno accademico...questa possibilità esiste solo con l'iscrizione ad università all'estero e inficia sulla crescita personale e professionale di noi professionisti e sull'utenza. ( semplicemente assurdo! )

Inoltre, noi famosi "eroi" già dimenticati, senza aver avuto un adeguato riconoscimento e aumento economico continuiamo a essere presi di mira da sta gente che non sa neanche cosa vuol dire essere infermiere.

VERGOGNA !!!
E aspettatevi pure che dal prossimo anno non vi si paga neanche l'iscrizione all'albo visto che neanche la signora Mangiacavalli non c'ha mai tutelato ne prima e ne "dopo" pandemia.

L'aggiornamento è importante ma anche un ADEGUATO CONTRATTO, STIPENDIO E NUMERO DI PERSONALE PER OGNI COMPARTIMENTO ( senza dimenticare noi del set 118) .